Attentato al sindaco: in fiamme l'auto della compagna

Attentato al sindaco: in fiamme l'auto della compagna
di Federica SABATO
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Sabato 10 Agosto 2019, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 09:42
É senz'altro di natura dolosa l'incendio, che, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, ha avvolto e distrutto l'auto di proprietà della convivente del sindaco di Supersano, Bruno Corrado.
Si trattava di una Lancia Y alimentata a metano, che era parcheggiata all'esterno della loro abitazione, in via Raffaello. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Casarano, un individuo ha, dapprima, cosparso la vettura di liquido infiammabile e poi ha appiccato il fuoco, abbandonando sul posto, a pochi metri di distanza dalla vettura, una bottiglietta di plastica, contenente del liquido infiammabile.

Chi ha agito ha fatto tutto molto in fretta, scappando subito dopo. I residenti della zona e la proprietaria del mezzo sono stati i primi ad accorgersi delle fiamme e a chiedere aiuto ai vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti subito i pompieri del distaccamento di Maglie, che hanno domato il rogo, evitato che potesse scoppiare la vettura, data la presenza del metano, e arginato i danni, visto che nelle vicinanze vi erano parcheggiate altre automobili, tra cui anche quella del primo cittadino. In via Raffaello sono intervenuti anche i carabinieri che hanno ascoltato la donna e avviato le indagini.

Queste ultime non escludono alcuna ipotesi: potrebbe essere stata un'intimidazione diretta alla signora, oppure un messaggio rivolto al sindaco, anche se l'auto di quest'ultimo non è stata affatto danneggiata. Bruno Corrado, attualmente, si trova ricoverato in ospedale per alcuni accertamenti ritenuti necessari, per via di un malore avuto alcuni giorni fa. É un secondo colpo al cuore ha commentato il primo cittadino raggiunto telefonicamente - chi ha coraggio affronta di petto qualsiasi situazione, ma è chiaro che qui siamo di fronte a persone che hanno agito in maniera subdola: dall'ultima tornata elettorale il clima a Supersano è di astio e rabbia. Mi dispiace che la mia famiglia stia soffrendo a causa mia continua il sindaco - ma io andrò avanti con il mio lavoro, per il bene di tutta la cittadinanza. Questa situazione è inspiegabile, sono triste e desolato, ma non farò un passo indietro».

Qualunque sia il motivo per cui è stata incendiata la vettura, fin da ieri mattina presto, da più parti è giunta la condanna a questo episodio. In una nota, vicesindaco, assessori e consiglieri di maggioranza condannano «il vile gesto intimidatorio» ed «esprimono solidarietà e vicinanza» - conclude la nota -, «rimarcando che l'impegno assunto con la cittadinanza continuerà più forte di prima, nel rispetto del tessuto democratico di cui la comunità Supersanese ha bisogno».
«Sciacalli senza cuore e senza cervello - scrivono in una nota i rappresentanti del Movimento Regione Salento - hanno approfittato anche dell'assenza del sindaco per mettere in atto la più infame delle azioni».
«Il Salento non è solo turismo c'è anche, purtroppo, una realtà malavitosa sommersa che va combattuta ed eliminata». A parlare è don Antonio Coluccia, il prete antimafia che proprio a Supersano, lo scorso dicembre era stato preso di mira, in occasione di una manifestazione sulla legalità e il bullismo, organizzata dall'associazione Fuori dal Comune. «Troppe cose stanno accadendo nel Salento e c'è troppa omertà: ciò è gravissimo e mi fa paura continua il sacerdote - perché chi è omertoso è connivente con la malavita. Ora è arrivato il momento di mettere da parte la paura e recuperare la nostra umanità, il rispetto per le persone. Dobbiamo impegnarci ad essere una cittadinanza attiva, perché non si può far finta di non vedere niente. Dobbiamo, piuttosto, riappropriarci della nostra terra - conclude - , utilizzare un linguaggio di amore e di accoglienza, riflettere ed eliminare questa logica di morte dilagante e che non è più tollerabile».
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