Ritorno a casa con un amaro: «Ripartiamo da Oronzo»

Ritorno a casa con un amaro: «Ripartiamo da Oronzo»
di Alessandra LUPO
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Se in queste feste avete passeggiato per il centro di Lecce è impossibile che non lo abbiate notato in giro su manifesti dal claim vintage che invitano ad aggiungerlo agli amici. O direttamente nei bar del centro che hanno fatto immediatamente il cult delle feste. È stato un arrivo col botto quello dell'amaro Oronzo, novità assoluta nel campo degli spirits con una storia tutta da raccontare. Gli inventori di Oronzo sono infatti due leccesi dalle esperienze molto particolari, Paola Rolli e Arturo Dodaro. Entrambi pubblicitari con alle spalle un'esperienza pluriventennale nelle agenzie più quotate. Lei è stata fino a tre anni fa client creative director di Saatchi&Saatchi. Docente di fashion advertising al Polimoda di Firenze (con una breve esperienza anche all'Accademia di Belle Arti di Lecce) lui è tuttora Direttore creativo di BCube.

 

L'esperienza nei brand di alcolici


Inutile dire che c'è il loro zampino in tantissimi degli spot che ci sono rimasti impressi nella mente: da Glen Grant con Alessandro Gassman, passando per la Ceres, marchio che BCube cura da anni e ancora Mutti, Nutella, Peroni, Aperol Spritz. Poi la svolta: la decisione di rimettere radici a Lecce, insieme alle due figlie liceali, Anna e Carla. E come per ogni creativo che si rispetti il duro periodo del lockdown e poi le restrizioni della pandemia hanno fatto in modo che quel sogno nel cassetto seppellito da anni venisse finalmente fuori.

Così, avendo entrambi lavorato per numerosi brand nazionali e internazionali legati agli alcolici, hanno potuto finalmente dare alla luce quello che per scherzo chiamano il loro terzo figlio: Oronzo. Il nome per un leccese non ha bisogno di spiegazioni e gli restituisce con orgoglio anche l'usanza di darlo ai nuovi nati.

Il segreto marino di "Oronzo"


Nonostante le premesse non si tratta di un'operazione di puro marketing, però, tutt'altro: si tratta di un prodotto di alta qualità. Il blend di Oronzo è infatti il frutto di una ricerca molto particolare ed è realizzato in esclusiva da un herbalist salentino. È ottenuto dopo un processo di selezione, estrazione e miscelazione di infusione a freddo, oli essenziali e distillazione classica di erbe, spezie e agrumi mediterranei. Il tutto esaltato da inattese note marine che ne chiudono il gusto. Il segreto della ricetta è infatti una vera porzione di acqua marina (ovviamente microfiltrata) in arrivo dall'Adriatico. «Quello che si chiama in gergo final touch - spiega Paola Rolli - è ciò che conclude il viaggio che propone la degustazione di Oronzo: nel Salento tutte le strade portano al mare e ogni sorso di questo amaro vuole proprio percorrere questa passeggiata ideale che va dalla campagna riarsa dal sole, dove si trovano fichi e more, attraversa la pineta con la sua freschezza e si affaccia sul blu del mare». Dall'accoglienza ricevuta, la scommessa sembra più che riuscita. E a giudicare dalle premesse ha tutte le carte in regola per essere il protagonista della prossima estate salentina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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