In aeroporto spunta il ticket da 5 euro per soste brevi. Taxi e Ncc in rivolta e la società fa marcia indietro

In aeroporto spunta il ticket da 5 euro per soste brevi. Taxi e Ncc in rivolta e la società fa marcia indietro
di Paola COLACI
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Domenica 5 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 14:27

In aeroporto a Brindisi addio alla “Kiss&Fly” per taxi e navette provenienti da Lecce, dal Salento e dal resto della Puglia. In altre parole, niente più tolleranza di 15 minuti per i mezzi di trasporto non di linea nella zona degli arrivi e delle partenze dell'ex “Papola Casale”, a esclusione delle auto private che potranno continuare a beneficiare del ”via libera” temporaneo. Di contro un ticket da 5 euro per ogni “auto bianca” o navetta a noleggio con conducente che giungono in aeroporto e accedono all’area destinata al carico e scarico dei passeggeri, in prossimità degli ingressi dello scalo. Un cambio di rotta da parte di Saba, la società che gestisce i due parcheggi ufficiali per conto di Aeroporti di Puglia, che era entrato in vigore già da fine ottobre. «E senza alcuna comunicazione ufficiale o nota di servizio» avevano denunciato i tassisti leccesi per voce di Cristian Quarta, vicepresidente regionale dell’Unione Radiotaxi d’Italia (Uri). Questa mattina poi il passo indietro di Saba, società che gestisce le due aree parcheggio ufficiali per conto di aeroporti di Puglia: tutti i tassisti potranno registrarsi negli uffici dell'azienda per poter accedere liberamente senza pagare i 5 euro di pedaggio. Intanto l'assessore regionale Alessandro Delli Noci, di concerto con la collega delegata ai Trasporti, Anita Maurodinoia, ha già previsto la convocazione di un tavolo per il prossimo giovedì 16 novembre con AdP, l’associazione dei tassisti, l’associazione Ncc, le Province e i Comuni di Lecce e Taranto per risolvere in maniera strutturale la questione relativa all'accesso in aeroporto.

Il ticket da 5 euro per ogni ingresso in aeroporto

A sollevare il problema nei giorni scorsi erano stati proprio alcuni titolari leccesi di licenza per i taxi, al rientro da una corsa diretta in aeroporto. «I colleghi sono partiti da Lecce per accompagnare i clienti al Papola Casale - ricostruisce la vicenda il rappresentante regionale della categoria - E come di consueto hanno imboccato la corsia che consente a chiunque, auto private, taxi e ncc, l’ingresso e la permanenza nell’area arrivi e partenze dell’aeroporto per un tempo massimo di 15 minuti».

Ma all’uscita - esattamente dopo 13 minuti, come certifica anche il ticket di pagamento rilasciato al tassista- l’addetto al servizio nei pressi della sbarra ha comunicato il cambio di regole. Il pagamento della tariffa da 5 euro, dunque. Un aggiornamento delle condizioni che, come si diceva, era stato applicato a tutti i mezzi non di linea che raggiungono l’aeroporto da tutta la regione. A esclusione dei taxi e delle navette che operano nella città di Brindisi e per i quali la tolleranza resta. E ciò in funzione dell’articolo 2 delle legge quadro che stabilisce che il servizio taxi è obbligatorio nel territorio comunale e/o comprensoriale. La stessa legge, inoltre, disciplina e informa che le aree comprensoriali sono stabilite dai Comuni in collaborazione con le regioni. 

Caos e lunghe code in arrivo e in partenza: la stretta

Sino a fine ottobre la “Kiss&fly” era garantita a tutti senza alcuna distinzione territoriale. Alla base della modifica alle regole d’accesso, tuttavia, ci sarebbe state ragioni legate al transito dei mezzi di sicurezza. Secondo quanto si apprende dagli addetti ai lavori del “Papola Casale”, negli ultimi mesi proprio nei pressi della zona dedicata agli arrivi e alle partenze si sarebbero registrate spesso lunghe code e caos. E la stessa corsia utilizzata alle forze dell’ordine e dai mezzi di soccorso spesso risulterebbe occupata da taxi e navette in attesa. Da qui la necessità di mettere ordine nel piazzale dell’aeroporto e limitare al minimo l’utilizzo del percorso “preferenziale” a vantaggio della sicurezza, disincentivando gli ingressi attraverso l’introduzione del pedaggio.
Una giustificazione parziale e non ufficiale che i tassisti salentini avevano mal digerito. «I passeggeri che partono o arrivano all’aeroporto di Brindisi - attacca Quarta - provengono in prevalenza dalla provincia di Lecce. E i turisti che atterranno al Papola Casale nella maggior parte dei casi hanno come destinazione finale proprio il Salento. Sono le statistiche a confermare questo trend. Questa decisione, invece, punta proprio a tagliare fuori i tassisti leccesi e gli operatori provenienti dalle altre province. Penso anche a Taranto, per esempio». Dunque l’affondo: «Chiediamo che chi ha la competenza per intervenire, enti e istituzioni tutte, lo faccia in fretta. Brindisi è il nostro aeroporto e chiediamo parità di trattamento con gli altri colleghi. È inaccettabile subire tale discriminazione. Gli utenti continuano a lamentare la mancanza di trasporti da e verso lo scalo. E non credo che la soluzione sia quella di prevedere ulteriori aggravi di costi a carico dei pochi operatori che garantiscono il servizio».

La soluzione: un codice per il libero accesso di 15 minuti

Una prima soluzione temporanea alle proteste dei tassisti leccesi è stata individuata nelle scorse ore: i titolari di licenza taxi leccesi che questa mattina hanno accompagnato i clienti in aeroporto, infatti, hanno avuto libero accesso alla kiss&fly per un tempo massimo di 15 minuti. Proprio come accadeva sino a fine ottobre. Ma sulla questione ora si accendono i riflettori della politica. Già nella giornata di ieri per conto della maggioranza comunale del sindaco Carlo Salvemini era interventuto il consigliere di Coscienza Civica e vicepresidente della commissione trasporti Alessandro Costantini. Per voce dell'opposizione di contro si era espresso il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Andrea Guido. Entrambi avevano annunciato convocazioni di commissione e mozioni in Consiglio. Poi l'intervento dei rappresentanti regionali.

Delli Noci convoca il tavolo in Regione

«La notizia relativa alla sospensione da parte della società Saba della tolleranza di 15 minuti per i taxi e i mezzi di trasporto non di linea nella zona degli arrivi e delle partenze dell’aeroporto di Brindisi non solo ci coglie di sorpresa, ma necessita di un immediato confronto». L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci ha commentato così la decisione di Saba, la società che gestisce i due parcheggi per conto di Aeroporti di Puglia, di eliminare i 15 minuti di tolleranza e l’obbligo di ticket di 5 euro per i taxi, le navette e le auto a noleggio che accedono alla zona arrivi e partenze dell’aeroporto. «Un servizio – continua Delli Noci – che abbiamo bisogno sia garantito per varie ragioni: non gravare su una categoria che ha già vissuto per via degli anni di pandemia gravi ripercussioni economiche, garantire ordine e ancora di più garantire che il trasporto privato da e verso l’aeroporto non sia disincentivato in zone come Lecce e Taranto – da cui parte il maggior numero di taxi – che sono aree turistiche in cui abbiamo il compito di favorire la presenza e l’efficineza di servizi di questo genere. Per queste ragioni, dopo una breve interlocuzione telefonica con il Presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, ho comunicato la necessità di convocare insieme all’assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, un tavolo presso l’assessorato giovedì 16 novembre, a cui già domani con comunicazione ufficiale inviterò AdP, l’associazione dei tassisti, l’associazione Ncc, le Province e i Comuni di Lecce e Taranto».

Il consigliere Pagliaro: «“Problema risolto»

«Problema risolto. Grazie alla mia immediata mediazione con Aeroporti di Puglia e con la direzione dello scalo brindisino, è stata eliminata una tassa iniqua che era stata imposta dal 1° novembre scorso ai tassisti leccesi e tarantini, e in generale non brindisini che accedono all’Aeroporto del Salento, mentre quelli brindisini erano stati già dispensati da questo costo. Una discriminazione assurda, sulla quale ho subito interpellato il presidente e il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile e Marco Catamerò. Ieri ho incontrato i rappresentanti dei tassisti, Antonio Imparato e Tiziano Quarta, e abbiamo interloquito con i vertici di Aeroporti di Puglia per trovare una soluzione al problema, del quale si sono interessati anche i consiglieri comunali di centrodestra di Lecce Andrea Guido e Andrea Pasquino» ha fatto sapere a mezzo nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani. « Dunque, la soluzione è stata trovata, anche grazie alla disponibilità di Angelo Cavaliere, coordinatore della Saba, la società che gestisce i parcheggi dell’Aeroporto di Brindisi: è sufficiente che tutti i tassisti, non solo i brindisini, per questioni tecniche si registrino presso gli uffici della Saba per poter avere libero accesso senza dover pagare i 5 euro.  Il confronto con i vertici di Aeroporti di Puglia ha portato alla saggia decisione di eliminare questo dazio. L’aeroporto – lo ribadisco ancora una volta – ha sede a Brindisi ma è a servizio dell’intero territorio salentino, e dunque perché penalizzare i tassisti e i conducenti di bus turistici delle altre province salentine e non solo, costringendoli a pagare una quota anche salata per varcare la soglia del loro aeroporto? Perciò mi sono subito attivato per chiedere ad Aeroporti di Puglia e alla società che gestisce i parcheggi dello scalo brindisino di azzerare questa disposizione, in modo da evitare la discriminazione degli operatori non brindisini che trasportano i passeggeri all'Aeroporto del Salento, e di valutare anche la possibilità di dispensare dal pagamento di questa tassa d’ingresso i bus turistici. La mia richiesta è stata presa in considerazione con la revoca della tassa, e non posso che esserne soddisfatto perché è stata tempestivamente azzerata una disposizione che porterebbe solo danno al nostro aeroporto, che è già fortemente penalizzato e ha bisogno di incentivi e agevolazioni, non certo di restrizioni alla sua accessibilità, che allontanerebbero i tassisti e renderebbero ancor più complicati i collegamenti con l’aerostazione, già molto precari»

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