Verona, maxi furto al «Mineral show»: rubate pepite dal valore di 700mila euro

Agghiaccianti, le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza

Maxi furto al Verona fiere, padiglione «Mineral show», dove sono stati rubati cinque chili d’oro del valore di 700mila euro
Maxi furto al Verona fiere, padiglione «Mineral show», dove sono stati rubati cinque chili d’oro del valore di 700mila euro
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 23:00

Furto a Veronafiere per un totale di 700mila euro. Cinque chili d’oro divisi in 125 provette contenenti pietruzze e filamenti trovate lungo il Po, il Ticino, l’Adda, l’Oglio: è il "bottino" rubato lo scorso weekend, all'esposizione "Mineral show" di Verona, a Luca Pasqualini, 47 anni, e suo padre Armando. «Sono entrato nel padiglione - racconta Luca al Corriere della sera - dove avevamo allestito lo stand e quando domenica mattina ho visto che la nostra teca, con pepite e pagliuzze, non c’era più, m’è venuto un colpo. L’abbiamo cercata ovunque, ma ho perso la speranza quando uno della sicurezza mi ha indicato un piazzale poco lontano: “È là fuori, ma vuota”».

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Luca Pasqualini è un cercatore d’oro professionista, sempre vissuto tra Casorate Primo e Bereguardo, nel Pavese. Papà Armando gli ha insegnato i segreti del mestiere, come setacciare con la «batea», la padella bucata per filtrare i detriti, gli argini di fiumi e torrenti tra Piemonte e Lombardia, il «Klondike» dell’Europa per la cospicua presenza del prezioso «metallo giallo». 

Entrambi erano stati invitati per esporre i loro tesori, trovati con ricerche di oltre 45 anni: «Così, sparisce anche un importante valore geologico e archeologico» dichiarano le vittime del furto.

Agghiaccianti, le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza: Armando e Luca lasciano lo stand in cui troneggia la teca, che coprono con un telo alle 18.00 e 20.00 di sabato. Dodici minuti dopo (prima della chiusura, alle 19.00) compaiono due uomini con tute da lavoro nere, mascherina anti-Covid e zuccotto. Afferrano il contenitore spostato agevolmente tra i corridoi grazie alle rotelline in basso. Escono sul retro, aprono la vetrina senza forzarla, prelevano pepite e pagliuzze infilate in un sacco ed escono dall’ingresso principale, dribblando i visitatori e scomparendo in auto. 

In corso le indagini della Squadra mobile di Verona.

Per le pepite rubate, invece, sembra che riciclarle non sarebbe complicato, come ha spiegato Luca: «nel giro di un’ora, possono essere sciolte in lingotti che finiranno chissà dove. Così la nostra ricerca sull’oro italiano durata quasi mezzo secolo finirà nel nulla».

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