Emanuela Orlandi, la verità sulle ossa trovate nel cimitero Teutonico: «Degli anni dopo il 1900»

Emanuela Orlandi, la verità sulle ossa trovate nel cimitero Teutonico: «Degli anni dopo il 1900»
Emanuela Orlandi, la verità sulle ossa trovate nel cimitero Teutonico: «Degli anni dopo il 1900»
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Venerdì 14 Maggio 2021, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 20:44

Le ossa trovate nel cimitero Teutonico non appartengono a Emanuela Orlandi, la studentessa scomparsa nella Città del Vaticano nel 1983. L’ultima conferma, a quanto apprende l’Adnkronos, arriva dalle analisi disposte dalla famiglia che hanno permesso però di datare quei frammenti a un periodo successivo al 1900. «Le analisi relative alla datazione delle ossa rinvenute nell'ossario attiguo al cimitero Teutonico, eseguite dal laboratorio Cedad dell'Università del Salento, hanno evidenziato l'esistenza di alcuni frammenti ossei databili negli anni successivi al 1900», dichiara l'avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia della giovane cittadina vaticana.

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«Al fine di approfondire con le migliori metodologie scientifiche possibili, il genetista Giorgio Portera, nostro consulente di parte, ha quindi eseguito accertamenti di genetica forense su parte dei residui ossei - spiega - presso il laboratorio di genetica forense del TomaLab di Busto Arsizio. Tutti gli accertamenti scientifici eseguiti sui residui, comprese le analisi genetiche sui frammenti ossei molto più recenti e collocabili negli anni successivi al 1900, hanno escluso la presenza di tessuti biologici appartenenti ad Emanuela Orlandi».

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Forse girato dagli stessi rapitori

«Finalmente - prosegue l’avvocato Sgrò - abbiamo dei risultati certi sui reperti ossei raggiunti con metodi scientifici. Restano, tuttavia, ancora delle domande senza risposta. Perché la 'tomba dell'angelo', segnalataci come luogo di sepoltura di Emanuela, e quella attigua sono risultate vuote? E per quale motivo è stata costruita in tempi recenti una camera sottostante alle tombe di cui, nonostante le nostre richieste, non ci è stata fornita la documentazione?».

«Mi auguro - aggiunge Pietro Orlandi all’Adnkronos - che in uno spirito di onesta collaborazione Papa Francesco possa finalmente prendere una posizione netta su questa vicenda e consentirci di avere accesso alla documentazione sul rapimento di Emanuela che sappiamo esistente ma che finora ci è stata negata dalla Santa Sede».

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