Oltre 100 finanzieri del comando provinciale di Foggia, con l'ausilio di un elicottero della Sezione Aerea di Bari e di quattro unità Cinofile, stanno eseguendo 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indagate per spaccio di sostanze stupefacenti, fabbricazione e detenzione illecita di armi clandestine, furto, ricettazione ed evasione.
I dettagli
Sono accusate, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti, fabbricazione e detenzione illecita di armi clandestine, furto, ricettazione ed evasione le 16 persone, alcune delle quali vicine alla Società Foggiana, la mafia di Foggia, arrestate dalla Guardia di finanza di Foggia, in collaborazione con il Gico e lo Scico di Roma.
Le indagini - secondo la Gdf - hanno permesso di ricostruire un'intensa attività di spaccio, in particolare di cocaina, con base in un box del quartiere periferico Candelaro di Foggia dove la droga veniva depositata, lavorata e suddivisa in dosi. Queste venivano recapitate agli spacciatori in diverse piazze di spaccio della città. Le comunicazioni tra gli indagati avvenivano attraverso schede telefoniche intestate ad extracomunitari ed adottando un linguaggio convenzionale. Uno dei indagati è accusato di aver modificato artigianalmente alcune pistole a salve trasformandole in armi comuni da sparo utilizzate per commettere crimini.
Rubati quintali di acciaio
Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno anche ricostruito il furto di centinaia di quintali di acciaio, che sarebbero stati sottratti da un deposito di materiali ferroviari di Trenitalia Spa nei pressi della stazione di Foggia dopo aver reclutato due dipendenti infedeli. I materiali trafugati sarebbero stati poi rivenduti ad una società di San Severo. Oltre agli arresti sono state eseguite anche 16 perquisizioni, con l'ausilio di unità cinofile, nel rione Candelaro ed in altri quartieri della città nonché a Lucera, Bovino, Orsara di Puglia, Serracapriola, sempre nel Foggiano, e in provincia di Benevento.