L'Inps: tagli a 250mila pensioni alte per finanziare misure contro la povertà

L'Inps: tagli a 250mila pensioni alte per finanziare misure contro la povertà
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Sabato 21 Novembre 2015, 02:07 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 16:05
Contro la povertà che colpisce gli over 55 e per favorire il turnover l'Inps fa le sue proposte, individuando le possibili coperture. «Tra i potenziali perdenti anche circa 250.000 percettori di pensioni elevate», chiarisce l'Istituto. A cui si aggiungerebbero, sottolinea, «più di 4.000 percettori di vitalizi per cariche elettive».



L'Inps propone poi un riordino delle prestazioni assistenziali, parlando di «una cattiva selettività degli strumenti esistenti». E spiega: «Ci sono costi limitati a carico di circa 230.000 famiglie ad alto reddito (appartenenti perlopiù al 10% della popolazione con redditi più alti)», che si vedrebbero «ridurre trasferimenti assistenziali loro destinati».



Il documento intitolato «Non per cassa ma per equità» e consegnato quest'estate al governo è stato messo on line sul sito dell'Inps. La proposta in 16 articoli e 69 pagine tocca a 360 gradi il sistema previdenziale e assistenziale, dal sostegno di inclusione attiva per gli over 55 al riordino delle prestazioni collegate al reddito, passando per il ricalcolo dei vitalizi. Inclusi gli interventi sull'uscita flessibile e le pensioni dei sindacalisti.



Si tratta, parole dell'Inps, di «un pacchetto di misure» pensato «a beneficio dei contribuenti attuali e futuri in quanto riduce il debito pensionistico implicito. Abbatte del 50% la povertà fra chi ha più di 55 anni e non ha ancora maturato i requisiti per la pensione. Mentre aumenta la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, lo rende più equo e dunque anche socialmente più sostenibile».



Non solo, per l'Istituto «aumenta la libertà di scelta quanto alla data da cui si decide di percepire la pensione imponendo equiparazioni di trattamenti fra chi ottiene la pensione prima e chi la ottiene dopo» e «agevola il turnover nella pubblica amministrazione, liberando posti per nuove competenze».



Per l'Inps «dal punto di vista congiunturale, ha un contenuto espansivo ma senza mettere a rischio la tenuta dei nostri conti pubblici dato che complessivamente porta a ridurre il debito pubblico».