Fiorentini Alimentari: il passaggio generazionale che funziona. A Torino, gallette sostenibili ed energia a “circuito”

Supera i 100 milioni di fatturato l'azienda che produce di diversi tipi di snack e leader del peanut butter in versione salutista

Fiorentini Alimentari: il passaggio generazionale che funziona. A Torino, gallette sostenibili ed energia a “circuito”
di Alessandra Camilletti
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 12:26

Prendiamo i macchinari. Sono tutti dotati di un Ers (energy recovery system) che recupera l’aria calda generata durante la produzione e la riutilizza per scaldare l’acqua termo-sanitaria dello stabilimento. I sei trasloelevatori del magazzino hanno una energy unit che fa risparmiare fino al 20%.

L’impianto fotovoltaico è di 2.500 metri quadri, con 1.400 pannelli solari. A conti fatti, il risparmio è di 408mila Kw/h annui di energia. Insomma, crescere sostenibili si può. Siamo a Trofarello, comune alle porte di Torino. Qui lavora la Fiorentini Alimentari, azienda con oltre cento anni di storia, leader nella produzione di gallette e peanut butter, in versione salutista. Un investimento sullo stabilimento da 50 milioni di euro e 21 linee di produzione immerse in 10mila metri quadri di verde. Il raggiungimento nel 2022 dei 100 milioni di fatturato, 250 tra dipendenti e collaboratori (l’80% al femminile) e la voglia di interpretare il futuro senza mai perdere il contatto con le origini. Già, perché l’azienda – con un nuovo investimento di 5 milioni – ha anche riattivato la storica sede di Torino, destinandola alla sola produzione della crema di noccioline (nelle tre versioni 100% arachidi, creamy e crunchy), dalla tostatura al barattolo finito.

PASSAGGI CHIAVE

Azienda di famiglia da sempre, da quando nel 1918 Leonildo Fiorentini avvia una bottega di alimentari. Il figlio Vittorio, negli anni Settanta, importa prodotti fino ad allora poco diffusi come pane azimo e cous cous. Oggi il nipote Roberto è presidente di un gruppo leader del peanut butter, con il 39% di quota a valore e il 43% a volume. La moglie Adriana Gasco è amministratore delegato, e in azienda ci sono anche le figlie Fabrizia e Simona, quarta generazione. Un passaggio che funziona. «Credo che l’azienda abbia cambiato pelle con ogni generazione – sottolinea Simona Fiorentini, marketing & export manager – Con il mio bisnonno era una bottega, con mio nonno è stata implementata l’importazione di alcuni prodotti, con mio padre è diventata realtà industriale.

Oggi l’obiettivo mio e di mia sorella è incrementare la quota di export ora al 15% del fatturato. Il mondo è grande». Primo Paese dell’export il Regno Unito, dove «esportiamo in prevalenza gallette ricoperte da cioccolato, come snack dolce a basso contenuto calorico». E Paese che vai gusti che trovi. «In Germania spopolano gli snack biologici, salato e gallette di mais. In Austria le gallette di mais e i cereali soffiati. Negli ultimi due anni è esplosa la tendenza ai prodotti proteici. E la nostra linea ne ha, anche a base di lenticchie e ceci».

La filosofia: «Prodotti sani adatti a tutti, con la distribuzione nei grandi mercati. Sani e buoni ma anche al giusto prezzo». La prima svolta in azienda avviene a metà anni Settanta: con il consolidarsi dei primi supermercati, Roberto e Adriana passano dal dettaglio all’ingrosso, arricchendo l’assortimento con i prodotti salutistici e macrobiotici e introducendo alimenti a marchio Fiorentini.

IL BRAND

Nasce il brand, grazie all’intuito di Adriana. «Mamma è una creativa, segue l’aspetto grafico e disegna il marchio Fiorentini», racconta Simona. Nel 2002 l’acquisizione della Birko: la produzione si concentra su sostituti del pane e snack. Si producono le gallette di cereali soffiati, gli snack con valenze salutistiche, dolci e salati senza glutine, gli estrusi a base di cereali, e a confezionare cereali e fiocchi per la prima colazione. Nei primi anni Duemila l’idea delle gallette di mais, dopo un viaggio in Australia: Fiorentini è la prima a produrle in Europa. Ed è la prima a importare in Italia, oltre vent’anni fa, il burro di arachidi, allora noto soprattutto perché immancabile nei film Usa. Nel 2018 l’importazione si trasforma in produzione a marchio proprio, prima affidata a un produttore esterno, con formula healthy: contenuto di arachidi oltre il 90%, niente zuccheri né olio di palma né glutine.

«Abbiamo cominciato il trasferimento a Trofarello a fine 2019 e lo abbiamo completato nel 2020 in pieno lockdown – aggiunge Simona Fiorentini – E quando lo stabilimento è entrato a pieno regime, si è deciso di recuperare il vecchio. Il mercato ha presentato l’ulteriore opportunità delle creme spalmabili, che importavamo. Abbiamo deciso di produrle noi stessi ed era necessario separare le produzioni per via degli allergeni». Detto fatto. Il legame col territorio ha più di una declinazione. La produzione, intanto, è tutta italiana. «Abbiamo sempre investito nel territorio di origine», sottolinea Simona. Mais e riso sono le materie prime principali, a prevalente origine locale, tra Piemonte e regioni vicine. «L’arachide invece è argentina, perché l’Italia non ne è produttrice in quantità, e quella dell’Argentina è ricchissima di omega 3 e omega 6». E il nastro si riavvolge.

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