Scalfarotto e Calenda a muso duro: «In Puglia il peggior populismo»

Scalfarotto e Calenda a muso duro: «In Puglia il peggior populismo»
di Francesco TRINCHERA
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Sabato 1 Agosto 2020, 09:42
Una coalizione che vuole contrapporsi a quella attualmente al governo della Regione, così come il centrodestra ed il Movimento 5 stelle. Ieri pomeriggio presso il porticciolo di Brindisi il candidato governatore di Italia viva, Azione e +Europa, Ivan Scalfarotto di Italia Viva (sottosegretario al Ministero degli esteri), ha incontrato alcuni simpatizzanti assieme a Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione. Scalfarotto ha rilevato uno scollamento tra politica e società civile che si tradurrebbe in una mancanza di ascolto e di riferimenti nel governo regionale, ad esempio nella sanità e nell'agricoltura. Quindi, il sottosegretario ha criticato i cambi di casacca nei candidati di destra e sinistra ed ha posto anche il tema della sostenibilità che però, non comporti «dire sempre no». Le critiche più dure sono state all'attuale governo regionale sulla questione della legge elettorale: «In questo momento il Consiglio dei Ministri ha detto sempre nel pomeriggio di ieri - è riunito per fare un decreto legge che introdurrà la doppia preferenza da Roma. Uno schiaffo istituzionale, una vera e propria umiliazione che viene inferta alla Puglia la cui classe dirigente ha certificato di non essere in grado di decidere». Per il candidato liberaldemocratico «hanno fatto fare il lavoro sporco alla destra, perché è a loro che sono andati in capo i 2mila emendamenti che hanno bloccato la legge ma la realtà è che se tu hai i voti li utilizzi per fare le cose».
Allo stesso modo Scalfarotto ha sottolineato la disparità nella composizione dell'assise regionale: «Emiliano ha rincarato - poggia il suo potere su un gruppo di consiglieri regionali uomini e voleva farli rileggere ma il consiglio regionale non assomiglia alla Puglia, che è fatta di donne e di uomini e se il consiglio regionale è fatto al 90 percento di uomini ci perdiamo un pezzo molto rilevante della realtà».
Anche Calenda non è stato tenero con l'attuale governatore, con cui i rapporti sono da tempo deteriorati, spiegando nella tappa barese del tour che la difficoltà di Emiliano è «una buona notizia per la Puglia». Il leader di Azione lo vede come «uno dei peggiori populisti che si aggira per l'Italia» ed ha chiesto che un cambio al vertice nell'attuale amministrazione regionale con Scalfarotto in quanto «non si può costringere i pugliesi sull'eterno ritorno di Fitto e un nuovo mandato ad Emiliano». Concetto ribadito anche a Brindisi: «Ci aspettiamo che la Puglia - ha detto l'ex ministro - abbia la possibilità di poter scegliere un candidato che non sia né sovranista né populista». Calenda ha anche invitato a meno battaglie ideologiche recuperando il pragmatismo, anche in ottica europea e sul Recovery fund dove evidenzia l'eccessivo trionfalismo del governo. Nell'ottica del bilancio pluriennale continentale, l'ex ministro ha detto di credere che l'Italia possa ottenere ancora qualcosa ma «il problema è che molto è stato compromesso dalla decisione degli stati di optare per prestiti a fondo perduto piuttosto che fare grandi programmi gestiti dalla Commissione».
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