Omicidio "Capellone": dall'assoluzione all'ergastolo. L'arresto in aula

Omicidio "Capellone": dall'assoluzione all'ergastolo. L'arresto in aula
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Lunedì 6 Marzo 2017, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 23:12
OSTUNI - Ribaltata la sentenza assolutoria di primo grado, è stato condannato all'ergastolo e arrestato in aula il 47enne di San Michele Salentino (Brindisi), Nicola Chirico, accusato di aver ucciso il 36enne ostunese Cosimo Semeraro, detto Mimmo Capellone, assassinato a colpi di fucile nelle campagne della Valle d'Itria ai confini di Ostuni, il 9 novembre del 2007.

A fare appello era stato il procuratore della repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, che aveva invocato l'ergastolo già davanti alla Corte d'Assise di Brindisi che però aveva assolto l'imputato con formula dubitativa. L'intero processo si era fondato sulla prova del Dna. Consulente della difesa, sostenuta dagli avvocati Ladislao Massari, Salvatore Maggio e Paolo Barone, era stato Adriano Tagliabracci, docente universitario di Medicina legale all'università delle Marche, già consulente in un paio di casi giudiziari celebri, l'omicidio di Meredith Kercher e il delitto di Melania Rea. Parte civile la compagna della vittima. 

La difesa aveva sostenuto che le comparazioni del Dna, che avevano portato all'arresto nel 2014 del presunto killer, non fossero al riparo da dubbi su una eventuale contaminazione della scena del delitto e che comunque la presenza del profilo di Chirico sugli indumenti della vittima non desse certezza che fosse uno dei sicari.  Chirico fu arrestato nel 2014 e chiamato a rispondere dell'omicidio sulla scorta di una perizia dei Ris fatta nell'ambito di un'altra inchiesta a suo carico, per una violenta rapina compiuta a Brindisi nell'aprile del 2012.
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