Le luci al Monumento ai Caduti? L'opera fu realizzata dall'ultrà arrestato a Milano

Le luci al Monumento ai Caduti? L'opera fu realizzata dall'ultrà arrestato a Milano
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Martedì 1 Gennaio 2019, 23:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 20:33
BRINDISI - Il capo ultrà dell’Inter arrestato per i fatti di Inter-Napoli del 26 dicembre scorso con l’accusa di rissa aggravata e lesioni è lo stesso professionista che a Brindisi ha realizzato il progetto illuminotecnico del monumento ai Caduti di piazza Santa Teresa, restaurato lo scorso anno.
E proprio a Brindisi Marco Piovella, questo il nome dell’arrestato, aveva presentato il progetto durante la cerimonia d’inaugurazione.
Nei giorni scorsi le cronache nazionali avevano parlato della “doppia vita” del professionista, architetto della luce da un lato e leader ultrà dall’altro. Tra i lavori realizzati da Piovella, anche quello a Brindisi, per il Monumento ai Caduti di Edgardo Simone. Leader dei Boys e figlio di buona famiglia, capo ultrà nerazzurro e ‘Lighting Designer’ nel settore dell’architettura della luce, Piovella era stato arrestato con l’accusa di aver partecipato e addirittura diretto la guerriglia del 26 dicembre scorso, prima di Inter-Napoli. Scontri durante i quali ha perso la vita Dedè Belardinelli, il tifoso nerazzurro investito e ucciso da un suv nero. Piovella è stato indicato da un ultrà arrestato come uno degli organizzatori dell’assalto ai van dei supporter napoletani. Per questo motivo si era presentato spontaneamente in questura con l’avvocato Mirko Perlino, ammettendo di essere presente nella notte della guerriglia, ma smentendo di esserne uno degli organizzatori.
Sul suo profilo Linkedin una sua foto in primo piano, con il viso illuminato da una intensa fonte di luce. Si parla anche della sua azienda, su Linkedin: la ‘Lighting and’, fondata nel 2011. «La nostra missione è dare più valore allo spazio usando la luce», si legge nel profilo dell’azienda, scritto in inglese.
Oggi alle 15 Piovella sarà interrogato. Assistito dall’avvocato Perlino, davanti al gip, Guido Salvini, dovrà rispondere di lesioni e rissa aggravata. Piovella ha rilasciato dichiarazioni in merito all’investimento di Belardinelli, e quindi non si esclude che possa proseguire nel fornire delucidazioni sul fatto. Quanto al resto degli scontri, invece, è probabile che si trinceri in un sostanziale silenzio. Contemporaneamente prosegue incessantemente la caccia all’auto scura, forse un’Audi, che ha investito senza fermarsi il corpo dell’ultrà già a terra, come ha, appunto, riferito lo stesso Piovella, testimone oculare di una parte dell’accaduto. Belardinelli sarebbe infatti stato, più che travolto, schiacciato lentamente «da un’auto scura» che gli è passata sopra, «a bassissima velocità», con «le due ruote della parte destra del mezzo».
Più volte Piovella è stato a Brindisi per occuparsi del progetto del Monumento ai caduti della Grande Guerra, opera commissionata nel 1926 dall’amministrazione comunale di Brindisi allo scultore brindisino Simone, che lo realizzò nel suo studio di Napoli tra i suoi vari viaggi in America. La prima collocazione decisa dagli amministratori locali fu il piazzale della stazione ferroviaria, oggi piazza Crispi, ma lo sdegno e le proteste dello scultore per la scelta banale e irrazionale portarono a cambiarne la destinazione. Dopo una “parentesi” sul lungomare cittadino, nel 1940 il monumento trovò giusta collocazione in piazza Santa Teresa, dove tuttora lo si può ammirare, soprattutto dopo il restauro dello scorso anno.
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