L'appello dopo l'incidente costato la vita all'amica: «Da quel giorno vivo in un incubo, ai miei coetanei dico: andate piano»

L'appello dopo l'incidente costato la vita all'amica: «Da quel giorno vivo in un incubo, ai miei coetanei dico: andate piano»
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 8 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:05

«Sono pronta ad assumermi le mie responsabilità. Ma basta infangare la mia persona». Una ferita ancora aperta. Che difficilmente potrà mai richiudersi. Con il pensiero fisso a quell’amica del cuore, volata in cielo a soli 20 anni, Laura Lacorte. È ancora sconvolta la giovane di Ostuni, 21enne, alla guida della Fiat Panda, che all’alba del 15 agosto scorso impattò in maniera violenta sulla provinciale Manduria-Francavilla Fontana. In queste settimane la ragazza si è chiusa nel silenzio e nel dolore. Nella mente la terribile scena, ed anche il suo disperato tentativo di salvare l’amica. Fa fatica a trattenere l’emozione. Per lei infiniti giorni di disperazione, pensando e ripensando a quanto avvenuto. Ogni aspetto della vicenda, di quell’incredibile sequenza di terrore, è al vaglio della Procura di Brindisi. La giovane al momento è stata denunciata a piede libero: è difesa dall’avvocato Antonello Anglani. Dagli esami tossicologici, immediatamente successivi all’incidente, è risultata positiva ai cannabinoidi e con un tasso alcolemico superiore al limite consentito. Ora però, la stessa giovane vuole precisare alcuni elementi che la riguardano in prima persona.

La testimonianza

«Sono pronta ad assumermi le mie responsabilità. Ma basta infangare la mia persona. Attenderò, con il mio legale di fiducia Antonello Anglani, che la giustizia faccia il suo corso. Ma non sono una killer, e sono io la prima a vivere un incubo per la morte della mia amica». Oltre il dolore ed il senso di vuoto che accompagnano le sue giornate, anche le esternazioni ed i commenti di tanta gente comune contro la sua persona. «Troppo facile giudicare dall’esterno, quando non si ha la minima percezione dello stato interiore di ognuna di noi e di quelle che sono le dinamiche di quella notte. Lo ripeto, ho sbagliato». Uno stato d’animo dilaniato quello della 21enne, ma anche un invito, partendo dalla propria esperienza. «Rivolgo un appello a tutti i miei coetanei: siate coscienziosi. Evitate di mettervi alla guida dopo una serata di goliardia e festa. La prudenza non deve essere mai troppa.

Purtroppo il nostro è stato un dramma assolutamente non voluto, forse anche causato da fattori esterni. Non mi tirerò indietro rispetto a quelle che saranno le determinazioni della giustizia. Ogni parola superflua o volgare chiacchiericcio, però, in questa fase non fanno altro che aumentare - conclude la giovanissima ostunese - un male interiore di cui nessuno in questo momento ha bisogno».

Le indagini

Dai primi sopralluoghi e accertamenti della difesa, intanto, emergerebbe uno stato dei luoghi scarsamente illuminato. La stessa difesa ritiene che tali circostanze potrebbero aver concorso nell’incidente. Violento fu l’impatto dell’autovettura contro il pilone in cemento armato del passaggio a livello sulla provinciale Francavilla-Manduria. Non è escluso che un’ulteriore causa possa essere stata anche un’indicazione sbagliata dell’applicazione dello smartphone. Tutti elementi al vaglio delle forze dell’ordine. Resta un dramma che coinvolge più famiglie: ad iniziare dagli affetti più cari della 20enne Laura Lacorte, deceduta per quell’impatto. Erano in tre all’alba di Ferragosto in macchina. Tutte solari e allegre le tre ragazze, che mai avrebbero potuto immaginare un finale così drammatico. Un ritorno a casa finito nella tragedia e nel dolore infinito per la morte di Laura Lacorte, con la vita sconvolta anche per le sue amiche.

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