Spazi sprovvisti dei permessi normativi, in base al vigente regolamento in ambito sanitario: è questo quanto emerso dagli accertamenti dei Nas, di concerto con il Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) della Asl di Brindisi - Dipartimento di Prevenzione - di Ostuni.
A ciò si aggiunge che per questo studio dentistico, nel centro abitato ostunese, agli atti non risulta essere stata richiesta né rilasciata l’autorizzazione sanitaria sindacale. Il medico, però, titolare dell’ambulatorio, è risultato essere iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Brindisi.
Le irregolarità, così, non riguarderebbero i titoli per lo svolgimento della sua professione medica, bensì le aree dove il professionista quotidianamente riceveva i suoi pazienti. Oltre la mancanza di autorizzazioni per i locali, sarebbe stata riscontrata anche l’assenza di stanze idonee per i propri dipendenti. Tutti gli elementi acquisiti dal comando carabinieri per la Tutela della Salute hanno poi portato alla richiesta della chiusura immediata dell’ambulatorio, che è stata ordinata dal primo cittadino di Ostuni, in base alla legge 833/78, che assegna al sindaco, quale autorità sanitaria locale, le competenze per la emanazione di provvedimenti per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute pubblica.
Una documentazione carente in più punti - quella riscontrata dai militari di Taranto - con l’attività medica che veniva svolta in spazi privi di ogni concessione, e che quindi non rispettavano le leggi regionali in materia nell’ambito delle strutture e studi che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale. Incrociando i dati presenti nei database del Sisp dell’Asl di Brindisi - secondo i militari - sarebbe giunta la conferma che mai c'era stata da parte del dentista la richiesta dell’apertura dell’iter procedurale per avviare le pratiche inerenti le autorizzazioni per l’ambulatorio, che da anni era attivo, pur non avendone i requisiti di legge.