Differenziata super: nove Comuni premiati ma Brindisi resta fuori

Differenziata super: nove Comuni premiati ma Brindisi resta fuori
di Roberta DENETTO
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Sabato 28 Gennaio 2017, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16:58
Solo nove Comuni su venti della provincia brindisina centrano l’obiettivo superando il 65% di raccolta differenziata nel 2016. Il merito, peraltro, è di aver mantenuto nel tempo questi livelli nonostante le difficoltà dovute alla carenza di impianti e sostenendo ingenti spese per garantire comunque il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati. I cosiddetti “comuni ricicloni” che, oltre a potersi godere la soddisfazione di contribuire alla salvaguardia della salute pubblica e degli standard in materia di ambiente, potranno anche ottenere un risparmio in termini di tariffe in ossequio alle linee guida deliberate dalla giunta regionale lo scorso 26 ottobre.
Si tratta di Ostuni, Mesagne, Latiano, Erchie, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna e Villa Castelli. Per queste realtà territoriali le linee guida prevedono una semplificazione dei passaggi, con conseguente risparmio economico. La Regione ha infatti elaborato, di concerto con l’Arpa Puglia, il documento tecnico che definisce le condizioni attraverso le quali il rifiuto secco non riciclabile, residuo della raccolta differenziata spinta, può essere recuperato o conferito in discarica senza la necessità di essere sottoposto preventivamente a trattamento. Ed è qui il nodo sostanziale. Questi comuni potranno saltare il passaggio della biostabilizzazione, conferendo direttamente in discarica.
 
Buone pratiche in materia di ecologia e ambiente che portano, in seconda battuta, le amministrazioni comunali a registrare economie sulle tariffe. I relativi calcoli di risparmio chiaramente verranno effettuati dagli uffici preposti di ogni comune. E di questi tempi non è poca cosa, considerando che, almeno stavolta, si può parlare di consequenzialità reale nel rapporto tra causa ed effetto. Effetti che, grazie ad una accurata politica comunale sul fronte dei rifiuti, sono tanti e tutti assolutamente positivi.
Nei giorni scorsi Gianfranco Grandaliano, commissario ad acta dell’agenzia regionale gestione rifiuti, ha voluto incontrare a Bari i comuni di tutta la Puglia che hanno raggiunto i livelli ottimali di raccolta differenziata spinta. La rappresentanza del brindisino è stata garantita, per la verità con buoni risultati considerato che alcuni dei comuni in questione superano addirittura il 70% di raccolta.
All’appello però mancano i restanti 11 comuni della provincia. Ed il caso del capoluogo salta agli occhi con cifre che non arrivano nemmeno al 30%. C’è però la speranza che le cose migliorino considerato che dal primo febbraio a Brindisi diventa operativa la nuova azienda che ha vinto l’apposita gara espletata e che si occuperà, per due anni, del servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani. Si tratta della “Ecologia Falzarano Srl” di Airolo che si è impegnata formalmente a portare la raccolta differenziata in città al 60% entro il primo anno di attività. Insomma nelle fasi post-gara è stata espressa la volontà di invertire la tendenza e iniziare a risalire in classifica.
Resta ancora scoperto, invece, il fronte della gara per la gestione decennale dei rifiuti nell’Aro/Br2 di cui Brindisi è capofila. Il tempo passa e i 90 giorni messi a disposizione dalla Regione per costruire il capitolato sono ampiamente scaduti, rendendo sempre più plausibile l’ipotesi del commissariamento.
 
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