Addio Snim, Bruno accusa: «Colpa dello scontro Emiliano-Renzi»

Addio Snim, Bruno accusa: «Colpa dello scontro Emiliano-Renzi»
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Giovedì 4 Febbraio 2016, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 11:35
BRINDISI - L’Autorità portuale sloggia, la Provincia di Brindisi è agonizzante, lo Snim trascloca a Bari e Brindisi no, non si sente tanto bene. L’analisi del saccheggio per il presidente dell’ente di Area vasta, Maurizio Bruno, è al fulmicotone: «Paghiamo il prezzo della guerra in corso fra il presidente del consiglio Matteo Renzi e il presidente della Regione Michele Emiliano, c’è poco da fare».

Pausa di riflessione, ma Bruno non ha né ripensamenti né peli sulla lingua. Il sindaco-presidente che conta fra i suoi personalissimi successi quello di avere strappato Francavilla Fontana all’egida decennale della destra, non ha mai fatto mistero di una liaison del cuore con il premier, un renzismo che secondo il Bruno-pensiero costerebbe caro a tutto il territorio. Non male, per uno degli uomini di punta del Pd brindisino che oltre ai ruoli istituzionali, riveste anche quello di segretario provinciale del partito. E proprio da questa prospettiva, Bruno anticipa possibili battute, e non concede sconti nemmeno a se stesso visto che, se una guerra in corso c’è ed è causa dello svuotamento di rappresentanza del territorio provinciale oltre che di riferimenti e di autorevolezza, è vero anche che nessuno sembra in grado di opporsi. «Sullo sfondo di questo scontro c’è di sicuro una mancanza di autorevolezza di tutta la classe politica, un giudizio impietoso al quale non sottraggo me stesso. Siamo auto-referenziali e mentre ciascuno difende il proprio metro quadro, perdiamo proporzionalmente la capacità di incidere su determinate scelte».

L’analisi, per quanto impietosa e ad alto tasso di autocritica, non convince il sindaco di San Pancrazio Salentino Salvatore Ripa, che con Bruno condivide la tessera Dem. «Se il male fosse questo davvero, sarebbe facile pure la cura, basterebbe mandare a casa Renzi ed Emiliano senza nostalgia per nessuno. Purtroppo io temo che non sia così. Siamo di fronte ad un grande processo storico che travolge non solo lo Snim, ma la Provincia, le Camere di commercio, persino gli ospedali e le scuole in un meccanismo di accorpamento dettato dalla necessità di razionalizzare le risorse. L’ultimo tassello sarà l’accorpamento dei comuni, un processo già iniziato anche su questo fronte con la condivisione di alcuni servizi». E’ così che, secondo Ripa, l’accorpamento delle funzioni diventa accentramento e svuotamento delle periferie, travolgendo eventi come il Salone nautico brindisino prossimo ai tre lustri di vita. «Di questo trasloco dello Snim a Bari si parla da sette-otto anni almeno, dal primo momento in cui Coldiretti partecipò da protagonista all’evento. Si dava per certo già da allora, tempi in cui lo Sblocca-Italia e tutto il resto non erano nemmeno all’orizzonte. Lo “scippo” fu scongiurato grazie ad una energica azione del territorio, tutto, compatto. Bene razionalizzare le risorse, ma siamo di fronte a un processo che contrasta fortemente con gli ultimi quarant’anni di vita italiana, non si può accettare supinamente. Ci deve essere una sorta di legge di compensazione ed è in questa direzione che bisogna lavorare con compattezza».

Insomma, non è detto che la perdita dello Snim sia il peggiore dei mali o la più urgente delle battaglie da combattere in difesa del territorio. Forse, altre sono le urgenze e per Ripa il renzismo c’entra niente o comunque assai poco. Più o meno la pensa anche il consigliere provinciale Domenico Tanzarella: «Lo Snim è un’altra perdita nel grande calderone che riduce le risorse territoriali al lumicino, ma francamente stiamo parlando di un evento che pur avendo grandi potenzialità mi pare che non abbia mai avuto le risorse utili a decollare, in tanti anni. Mancanza di sostegno vero sul fronte politico-istituzionale? Probabilmente».

E per quanto riguarda il mal di Renzi che renderebbe Michele Emiliano ostile a Brindisi e dintorni, Tanzarella taglia corto: «Non mi risulta che Pino Romano o Consales siano renziani. È una motivazione che mi lascia francamente perplesso. Ciò detto, con Michele Emiliano condivido grandi battaglie, come quella sulla Tav e sulle trivelle, da sindaco di Ostuni ho fatto per primo la mia parte su questo fronte. Ma alla lungimiranza il governatore associa una sorta di strabismo che lo porta a concentrare ogni sua iniziativa entro il cerchio magico barese».
 
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