Sarà conferito l'incarico alla genetista Giacoma Mongelli ed al medico legale Viviana Innamorato l'incarico di stabilire se le ossa ritrovate il 20 dicembre scorso nel pozzo della campagna fra la zona industriale di Brindisi e la superstrada per Lecce, appartengano a Salvatore Cairo. Ossia all'imprenditore scomparso a 36 anni il 6 maggio del 2000. Lo ha stabilito questa mattina la Corte d'Assise di Brindisi (presidente Maurizio Saso, a latere il giudice togato Adriano Zullo e la giuria popolare) nel processo che vede imputati i fratelli Cosimo ed Enrico Morleo per difendersi dall'accusa di essere stati il primo il mandante ed il secondo l'esecutore dell'omicidio di Cairo ed anche di Sergio Spada, ammazzato a 46 anni il 19 novembre del 2001.
Il fratello presta il consenso
Accolta la richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Milto De Nozza.
La moglie di Spada: nuovo ricoscimento
Sempre questa mattina l'avvocatessa Emanuela Sborgia ha annunciato la volontà di Paola Annicchiarico, moglie di Sergio Spada, di rendere dichiarazioni spontanee in merito al riconoscimento di Enrico Morleo durante il sopralluogo del 20 dicembre quando fece trovare le ossa nel pozzo dopo avere confessato di avere fatto a pezzi il cadavere di Salvatore Cairo ma di non essere stato lui l'autore dell'omicidio: Annicchiarico intende fornire ulteriori chiarimenti in merito all'uomo che notò la sera dell'omicidio del marito, fare su e giù davanti la loro villa di via Santa Maria del Casale.
Non risponde
Nel merito del processo, Pino Morleo (fratello maggiore degli imputati), si è avvalso della facoltà di non rispondere nelle vesti di indagato di reato connesso. E' in corso l'esame di Laura Franchetti, moglie di Enrico Morleo.