Cielo, che chef. Brindisi fa il pieno di stelle Michelin

Cielo, che chef. Brindisi fa il pieno di stelle Michelin
di Sonia GIOIA
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Venerdì 11 Dicembre 2015, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 16:14
È Brindisi la prima provincia gourmet della Puglia, lo dice anche la Rossa più ambita, temuta, attesa del mondo, la Michelin naturalmente. Torna a splendere la stella gourmet nel firmamento de Il Cielo di Ostuni, il ristorante del relais La Sommità capitanato dal giovane chef Andrea Cannalire, 29 anni, incoronato ieri mattina a Milano a poche ore dal rientro dal viaggio di nozze. Regalo niente male.

Si confermano sul podio dei migliori ristoranti di Puglia anche gli storici Al fornello da Ricci a Ceglie Messapica e Già sotto l’arco a Carovigno, entrambi stellati da diversi lustri, terno secco dunque in provincia messapica, che vale per concentrazione di gusto senza doppi nel resto della regione. Insieme a Il Cielo riprende quest’anno la stella anche Bacco a Barletta (Bat), escluso dalla guida lo scorso anno, si tratta di ritorno in realtà abbastanza prevedibile.

Perde la stella invece, un’altra insegna storica di Puglia, Il poeta contadino di Alberobello, uno dei primi a fregiarsi del riconoscimento. Salgono a quota sette dunque i ristoranti stellati del Tacco, con la conferma del blasone più ambito al Pashà di Conversano (Bari), Umami ad Andria (Bat) e Angelo Sabatelli a Monopoli (Bari) promossi dalla Rossa già nel 2014.
In sostanza, l’assetto gourmet rimane quello che era, considerando che entrambi i neo-stellati erano rimasti fermi un giro lo scorso anno per questioni tecniche.

Bacco si era trasferito da Bari a Barletta, mentre l’ex chef de Il Cielo, Sebastiano Lombardi, ha preso posto nelle cucine de Il Pellicano sull’Argentario, lasciando spazio a Cannalire che a quanto pare ha retto la botta del cambio di guardia.
Val la pena di ricapitolare le regole del gioco. Il riconoscimento più ambito che questa guida può assegnare a un ristorante sono le tre stelle. Testualmente significa: una delle migliori cucine e vale un viaggio.

Due stelle indicano una cucina eccellente, meritevole di una deviazione, mentre una stella segnala un’ottima cucina nella sua categoria. Ad oggi in Italia abbiamo otto ristoranti con tre stelle, 39 ristoranti con due, e 285 con una sola stella. La vera novità pugliese riguarda lo chef 29enne de Il Cielo, che non sta nella pelle.

«Mi sento felice, sì, dobbiamo ancora carburare, per me è tutto nuovo. Sono rientrato dal viaggio di nozze, che ho fatto adesso visto che ad agosto quando mi sono sposato non sono potuto partire, e ieri mattina (mercoledì 9 dicembre, Ndr) ho ricevuto la telefonata del direttore di Michelin Italia Sergio Lovrinovich, informandomi di questa bella novità».

Valigie rifatte in fretta e furia, e dopo il viaggio di nozze planetario (New York, Bora Bora, Los Angeles e Parigi), lo chef neostellato è partito alla volta di Milano, destinazione palazzo Mercedes dove Cannalire ha indossato per la prima volta la giacca con la stellina trapuntata in rosso.

Una stella da condividere con Teresa Buongiorno, la chef carovignese che per prima lo ha allevato in cucina, con Antonino Cannavacciulo, il maestro di Villa Crespi, e Matias Perdomo, l’ex executive del Pont de Ferr di Milano oggi ai fornelli di Contraste, sempre a Milano: «Devo moltissimo di quello che sono a Perdomo, ma anche a Gianfranco Mazzoccoli e alla direzione del relais La Sommità, per avere creduto in me».