Brindisi, il ministro Pichetto Fratin: «Accelerare l’addio al carbone»

Da sinistra: Vittorio Rina e Gilberto Pichetto Fratin Foto di Max Frigione
Da sinistra: Vittorio Rina e Gilberto Pichetto Fratin Foto di Max Frigione
di Francesco TRINCHERA
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Sabato 13 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:32

La promessa di portare a termine il phase out ma anche l’impegno a procedere con la riperimetrazione del Sito di interesse nazionale di Brindisi. Nella visita istituzionale nel capoluogo adriatico, il ministro dell’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha tracciato alcuni degli aspetti che possono caratterizzare il futuro della città, a partire dall’impegno sul Sin. Il titolare del Mase, infatti, ha spiegato che, grazie anche ad un emendamento (ad opera di Stefania Prestigiacomo e Mauro D’Attis) assieme all’Ispra (l’istituto superiore per la ricerca ambientale) è stato avviato il percorso per dare contorni meno estesi al sito, con la speranza che «in tempi ragionevoli potremo liberare le aree per nuovi insediamenti produttivi». Più tardi il ministro ha aggiunto su questo tema che «è su queste opportunità che si crea il futuro delle nuove generazioni che, non a caso, sono quelle a cui sono destinati i fondi del Pnrr, che nasce dal Next generation Eu». La stima di cui parla il componente dell’esecutivo è di una riduzione a circa il 10-20 percento dell’estensione attuale: «Rispetto ai 15mila ettari – è il commento – credo che il peso sia notevole, consentendo di liberare un’area enorme sulla quale i vari attori possono portare iniziative che vanno concordate con il Comune». Ed il tema della riperimetrazione del Sin è stato anche uno degli argomenti toccati con il presidente del Consorzio Asi, Vittorio Rina. «Il ministro – spiega il numero uno dell’ente consortile – ha detto che a breve dovrebbe arrivare un provvedimento con la riperimetrazione dopo la ricognizione con Ispra nel corso dell’anno». Rina ha spiegato che originariamente era previsto che questo processo dovesse concludersi entro il 2022 ma ora comunque sembra in dirittura d’arrivo. 

L'incontro

Oltre a questo, il presidente dell’Asi ha spiegato: «Abbiamo fatto a vedere al ministro la nostra zona industriale ed è rimasto positivamente colpito dalle possibilità, prendendo l’impegno di arrivare quanto prima alla riperimetrazione». Non ci sono ancora tempistiche precise e non si è parlato di un’estensione precisa ma Rina ha ricordato che nel Sin «per il 95 percento è stata fatta la caratterizzazione e ci sono parecchi ettari che possono essere restituiti agli usi legittimi, soprattutto quelli già urbanizzati». L’Asi, quindi, è a conoscenza dei terreni che possono essere liberati ma la ricognizione è stata affidata a Ministero ed enti locali. Altro grande nodo, quello relativo al phase out: «L’infrastrutturazione del paese - è stato il commento del ministro - sta andando avanti: speriamo, e vale per le centrali Enel Brindisi e Civitavecchia, di poter dire presto addio al carbone. Naturalmente il passaggio successivo sarà sulle termoelettriche e poter dire addio al petrolio, ed arrivare ad utilizzare il gas a fianco alla crescita delle rinnovabili che dovrebbe essere il fossile di accompagnamento». Sui possibili investimenti nel fotovoltaico Pichetto Fratin ha precisato che l’obiettivo del governo è per il 2030 di arrivare ad avere il ribaltamento rispetto ad oggi, con due terzi di produzione che dal fossile ed un terzo dalle rinnovabili «E questo vuol dire - ha concluso - eolico, fotovoltaico, geotermico e significa accumulatori, perché il fotovoltaico produce di giorno e bisogna creare in modo deciso le condizioni di accumulo». 
Il ministro ha fatto anche riferimento alla particolare congiuntura internazionale per cui è stata riavviata la produzione da carbone alla centrale di Brindisi Sud: «Io ce la metto tutta per non firmare più atti d’indirizzo per l’acquisto di carbone. Lo dico sinceramente. Il dover firmare l’atto d’indirizzo per l’acquisto di carbone è una coltellata perché non ci sta assolutamente». L’auspicio, quindi, è chiudere «con la parte del carbone e nel contempo si accelera con l’utilizzo di tutte quelle aree e siti che fatte le bonifiche possono portare a creare nuove opportunità». Tra gli altri riferimenti, quelli ai progetti (quelli ritenuti più “robusti”) che potrebbero essere inclusi nel “RepowerEu”, il programma dell’Unione europea contro il caro energia.

In quest’ambito potrebbe ricadere anche nella cosiddetta “Linea adriatica del gas”, che coinvolge anche il territorio brindisino e di cui andrebbe aumentata la portata.

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