Si fingono poliziotti o carabinieri e pagano con banconote false: presi

Si fingono poliziotti o carabinieri e pagano con banconote false: presi
di Salvatore MORELLI
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Sabato 17 Febbraio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 10:54
Spaccio di euro falsi: la Guardia di finanza ha arrestato quattro persone nel Catanese, ma quelle banconote da 100 euro venivano immesse anche a Brindisi e nel resto della provincia in piccoli negozi sprovvisti di rilevatori di controllo della carta moneta e telecamere di videosorveglianza. 
Gli investigatori hanno ricostruito le varie fasi dello spaccio (avvenuto, oltre a Brindisi, anche a Bari, Taranto, Lecce, Catania, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa, Cosenza, Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria) grazie alle intercettazioni telefoniche. Spesso i truffatori si dichiaravano componenti delle forze dell’ordine per spacciare il denaro falso. 
Una tecnica, quella adottata dal gruppo criminale, che avrebbe consentito di raggranellare cifre consistenti. L’organizzazione dedita allo spaccio delle “banconote verdi” aveva la propria base operativa ad Adrano, in provincia di Catania, dove in carcere è finito il 43enne Antonino Liotta, ritenuto il capo di questa banda. Altre tre persone, con ruoli meno importanti, sono invece finite agli arresti domiciliari. Gli indagati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Caltagirone. Piccoli esercizi commerciali come rivendite di generi alimentari e frutta, panifici, paninoteche e profumerie, ma anche negozi di ceramiche artistiche, ferramenta, lavasecco, enoteche ed ottici: la banda esperta a spacciare banconote da 100 euro prediligeva questi punti vendita dove di solito il pagamento della merce veniva effettuata da un uomo che si spacciava per un membro delle forze dell’ordine. 
 
Una tecnica che consentiva di conquistare la fiducia dei malcapitati, garantendo uno scampo ai malfattori. Un raggiro che si è spostato di paese in paese nel sud Italia, fino a colpire anche la nostra città ed altri paesi del Brindisino. Poi la svolta, quando uno dei primi commercianti truffati ha permesso alla Fiamme Gialle di iniziare le indagini. Scoprendo cosi un “modus operandi” che avveniva anche in altre zone del Salento dove alla fine del 2017 era finito nei guai un giovane siciliano, denunciato in più occasioni dai carabinieri per la spendita di banconote false. Lo scorso novembre, era stata già la Questura di Taranto con l’operazione “Money and Drugs” a mettere un freno a questa truffa con l’arresto di sei persone, tre uomini e tre donne che (come la banda siciliana) devono rispondere di associazione per delinquere dedita in maniera continuativa ad attività di spendita di banconote false e truffa che da mesi avveniva nelle province di Brindisi, Taranto, Lecce, Bari e Cosenza. 
Le registrazioni di diversi contenuti intercettati avevano dato prova che i vari soggetti avevano speso banconote false del taglio di 100 euro presso alcuni esercizi commerciali che venivano accuratamente individuati nel corso delle trasferte, prediligendo quelli privi di dispositivi di controllo delle banconote e impianti di videosorveglianza. Provvedendo, inoltre, a posizionare le vetture usate in maniera tale che non venissero riprese dalle telecamere dei negozi vicini. Durante i loro sopralluoghi gli indagati commentavano gli esiti di precedenti utilizzi, provvedendo nell’immediatezza alla dispersione degli scontrini e dividendo i proventi del denaro “buono”: i singoli collaboratori venivano di solito remunerati con 20 euro per ciascuna banconota da 100 euro spesa.
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