Barletta, caso Cilli: condannati i due imputati per omicidio e occultamento di cadavere

Uno avrebbe ucciso, l'altro lo avrebbe aiutato a far sparire il corpo

Michele Cilli
Michele Cilli
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Giovedì 30 Marzo 2023, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 11:36

Sono stati condannati, rispettivamente, a 18 anni e otto mesi e 5 anni e otto mesi di reclusione, Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino, il primo per l'omicidio di Michele Cilli ed entrambi, in concorso, per occultamento di cadavere.

Si è chiuso così, ieri sera, il processo con rito abbreviato, per l'omicidio del 24enne Michele Cilli di Barletta. La pubblica accusa aveva chiesto 20 anni per Sarcina e sei per Borraccino. Le difese avevano chiesto l'assoluzione per i due imputati: i due 34enni barlettani sono detenuti da un anno nel carcere di Lecce.

I fatti

Michele Cilli è scomparso nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2022 e il suo corpo non è mai stato ritrovato.

Era in un locale con alcuni amici prima di allontanarsi a bordo di un'autovettura guidata da Dario Sarcina, con il quale in passato aveva avuto dissapori. Grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza presenti in città, gli investigatori hanno ricostruito percorsi e orari delle persone coinvolte nel caso.

In base a tale ricostruzione è emerso che Sarcina, allontanatosi da quel locale in auto con a bordo Cilli, dopo avere percorso la litoranea di Ponente ha raggiunto via Ofanto ed è sceso in un garage condominiale, per risalirne circa mezz'ora dopo, sempre a bordo della stessa auto, ma senza Cilli. In quello stesso garage scendeva Borraccino, dopo che era stato ripreso a riempire una tanica di benzina ad un distributore di carburanti. Circa tre quarti d'ora dopo Sarcina era tornato al bar dal quale si era allontanato con Michele Cilli, ma da solo.

La famiglia: non soddisfatti

Non si ritiene «pienamente soddisfatta» la famiglia di Michele Cilli, il 24enne di Barletta scomparso la notte fra il 15 e il 16 gennaio 2022 dopo avere trascorso la serata in un bar con alcuni amici, per la sentenza emessa ieri sera dal Tribunale di Trani a carico dei due imputati, accusati dell'omicidio e della soppressione del cadavere di quel ragazzo. Si tratta dei 34enni Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino, condannati rispettivamente a 18 anni e otto mesi e cinque anni e otto mesi. A riferirlo è il legale della famiglia Cilli, Michele Cocchiarole. I due imputati sono stati condannati anche al pagamento della provvisionale di danno ai familiari di Cilli. «Non siamo pienamente soddisfatti - ha detto Cocchiarole - e ora aspettiamo le motivazioni del giudice». Uno dei difensori di Borraccino, imputato per la soppressione del cadavere, l'avvocato Nicola Mastropasqua, ha annunciato che ricorrerà in appello. «In questo momento dobbiamo rispettare il verdetto - ha detto - ma ci riserviamo di studiare le motivazioni, che saranno depositate entro 30 giorni, crediamo fermamente nell'innocenza del nostro assistito, quindi faremo opposizione».

Le parole dei legali

I legali dei due imputati hanno dichiarato, al termine dell’udienza che aspetteranno trenta giorni per la lettura delle motivazioni della sentenza, per poter fare ricorso in Appello. “Le sentenze si rispettano – ha detto l’avvocato difensore di Sarcina, Francesco Di Marzio -. Non ci convince affatto la condanna, sulla base degli elementi processuali che il giudice aveva a disposizione”. 
“È stata confermata l’impostazione accusatoria e l’imputato Borraccino è stato condannato per entrambi i reati di occultamento di cadavere e favoreggiamento personale – hanno detto i legali Ruggiero Vitobello e Nicola Mastropasqua -. Noi crediamo fermamente nell’innocenza del nostro assistito”.

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