Mafia, droga e guerra tra clan, inflitte condanne per 171 anni

Mafia, droga e guerra tra clan, inflitte condanne per 171 anni
di Luigi LUPO
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Martedì 21 Novembre 2023, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 10:33


Sono in totale 171 gli anni di condanna in carcere inflitti, con diversa entità, ai 25 affiliati al clan "Cipriano", attivo nelle zone di Bitonto e Palo del Colle. Ieri, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, ha emesso la sentenza che fa seguito al processo con rito abbreviato per l'inchiesta definita "Porta Robustina". E' il luogo, all'interno del centro storico di Bitonto, dove il 31 dicembre 2017 venne uccisa Anna Rosa Tarantino, l'84enne probabilmente utilizzata dal commando come scudo umano.

La guerra tra clan

Il vero obiettivo della pioggia di colpi di pistola sarebbe stato un ventenne appartenente ai Cipriano nel contesto di una guerra per il controllo delle piazze di spaccio, con il clan Conte.

Per gli stessi motivi, sarebbe stato ucciso, il 4 febbraio 2017 a Binetto, anche Edvin Sadiku. Da quegli episodi scattarono le indagini che, nella notte del 4 luglio, portarono all'arresto di 25 persone, raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Dda. Tutti loro, di cui un collaboratore di giustizia che finì ai domiciliari, furono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita al traffico e alla commercializzazione al dettaglio di ogni tipo di sostanza stupefacente, avvalendosi del metodo e delle finalità mafiose e avendo la disponibilità di armi, reati per i quali sono state emesse le condanne per 25 dei destinatari di misura cautelare.

Tra di loro c'è anche Ottavio Di Cillo: già in carcere a Melfi, dovrà scontare una pena di 10 anni e 8 mesi di reclusione. L'uomo, 43enne, ritenuto in affari con il clan Parisi di Bari, era stato arrestato proprio poche ora prima di sposarsi. Gli investigatori avevano acquisito video pubblicati anche sul social Tik Tok - di una festa con numerosi invitati, fuochi di artificio e cantante neomelodico.

Le altre condanne


Le altre condanne sono di 18 anni e 6 mesi per Francesco Colasuonno (classe 1987, residente a Bitonto), ritenuto il presunto boss, 18 per Giuseppe Pastoressa (residente a Bitonto), 14 per Rocco Mena (Bitonto), 11 per Vito Rizzi e Michele Rizzo (entrambi vivono a Bitonto), 10 anni per Biagio Antifora (Bitonto), detto "Biagin u' russ", Giovanni Centrone (Palo del Colle), Vito Mercurio (Palo del Colle), Michele Pasquale (Palo del Colle), Bruno Schiraldi (Bari Santo Spirito) e Arcangelo Zamparino (Bitonto). Pene di 9 anni di carcere per Damiano Cataldi (Bitonto), Francesco Colasuonno (classe 1991, Palo del Colle), Giorgio Costa (Bitonto), Roberto Lovero (Bitonto), Felice Mongelli (Bitonto), Biagio Papaleo (Bari). 4 anni per Carlo Antonelli (Palo del Colle); 2 anni per Giuseppe Casadibari; 1 anno e 4 mesi per Christian Leccese (Bitonto), Benito Ruggiero (Bitonto), Antonio Martire Sblendorio (Palo del Colle) e Domenico Vulpis (Palo del Colle).


Si chiude così, quantomeno per il primo grado, il procedimento penale per uno dei clan più attivi, in provincia di Bari, nel traffico e nella commercializzazione al dettaglio di sostanze stupefacenti di vario tipo. Nel corso dell'indagine, furono sequestrati circa un chilo di marijuana, 500 grammi di hashish, 400 grammi di cocaina e 90 grammi di eroina. Gli imputati, secondo le carte dell'inchiesta, spacciavano in pieno giorno, in "zone frequentate da gente" e non lesinavano "l'utilizzo di armi". Contro il clan rivale, avrebbero agito con "modalità intimidatorie". "Una particolare coartazione psicologica e uno stato di assoggettamento dovuti alla capacità dell'azione commessa di evocare l'esistenza di consorterie e sodalizi amplificatori della valenza criminale del reato commesso».
 

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