Inceneritore, no al finanziamento. La Regione ora blocca 10 milioni

Inceneritore, no al finanziamento. La Regione ora blocca 10 milioni
di Domenico DICARLO
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Settembre 2023, 05:00

No al finanziamento pubblico per realizzare l’impianto di ossicombustione “Newo” nella zona industriale tra Bari e Modugno. Puglia Sviluppo, infatti, ha dichiarato inammissibile il progetto all’interno dei finanziamenti “Aiuti ai programmi integrati promossi da Pmi”.

La richiesta di 10 milioni


L’azienda aveva presentato già nel 2016 una richiesta di finanziamento di circa 10 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di recupero dei rifiuti provenienti dal ciclo di lavorazione dei rifiuti urbani mediante una nuova tecnologia, quella di ossicombustione.

Puglia Sviluppo S.p.a., con tanto di delibera pubblicata, ha comunicato il preavviso di non ammissibilità del progetto definitivo, presentato dalla società NewO S.p.A., in quanto il progetto non rispetta quanto previsto dall’art. 2, comma 3, dell’avviso Pia “Piccole e medie imprese” che prevede «un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi per la cui realizzazione sono previsti investimenti in attivi materiali, che devono essere obbligatoriamente integrati con investimenti in ricerca e sviluppo e/o con investimenti in innovazione tecnologica dei processi e dell’organizzazione».

Inoltre, ad oggi, non sarebbero state presentate tutte le autorizzazioni amministrative necessarie alla realizzazione dell’investimento, così come non sarebbe stato presentato l’atto che certifichi la cessione del suolo all’azienda. L’atto dirigenziale è stato firmato lunedì.

Il successo delle proteste


Hanno ottenuto un parziale successo, dunque, le numerose proteste da parte delle associazioni ambientaliste e dei sindaci del territorio, in particolare del sindaco di Bari Antonio Decaro e del primo cittadino di Modugno, Nicola Bonasia. I dieci milioni richiesti erano a parziale copertura dei 20 milioni necessari per l’investimento totale. Stop definitivo al progetto? Si attendono le contromosse dell’azienda, che potrebbe anche presentare ricorso, ma il no al finanziamento da parte di Puglia Sviluppo è un segnale decisamente importante. Lo scorso marzo, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il sindaco di Modugno Nicola Bonasia avevano depositato personalmente i pareri tecnici dei rispettivi Comuni rappresentati nella conferenza di servizi convocata per il rilascio della autorizzazione ambientale Integrata. I pareri resi confermavano il responso negativo dei due enti. Oltre a ribadire le motivazioni contrarie già più volte espresse in altre sedi, il Comune di Bari aveva segnalato che, solo pochi giorni prima, gli uffici regionali avevano inaspettatamente prorogato la Via del 2018 senza effettuare il minimo approfondimento sulle circostanze nuove, verificatesi tra il primo provvedimento del 2018 e quello recentissimo del 2023.

Infatti, sia Amiu che specialmente Ager (Autorità d’ambito che gestisce i rifiuti urbani) avevano formalmente evidenziato che l’impianto Newo non potrà trattare i rifiuti urbani. Nonostante ciò, in tutti i documenti presentati in sede di proroga della Via, la NewO continuava invece a dare per scontato l’utilizzo di rifiuti provenienti dall’Amiu e comunque dal ciclo urbano. Una delle circostanze, queste, che avrebbero influito sul parere negativo al progetto. Nel gennaio 2018 la Regione Puglia diede parere favorevole. I Comuni di Bari, Modugno, Binetto, Bitritto, Giovinazzo, Sannicandro di Bari, Bitetto, Palo del Colle e Bitonto ricorrevano al Tar. Ragioni ambientali, urbanistiche e tecniche motivano il no. Il Tar accoglieva la richiesta, ma a luglio la quarta sezione del Consiglio di Stato ribalta il verdetto: l’autorizzazione della Regione non presenta vizi di illegittimità e non è in contrasto con la programmazione nazionale e regionale in materia di rifiuti. A distanza di mesi, il parere di Puglia Sviluppo che blocca i fondi pubblici. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA