Sequestrate nella Murgia oltre tre tonnellate di cagliata estera in pessimo stato di conservazione/Le reazioni

Sequestrate nella Murgia oltre tre tonnellate di cagliata estera in pessimo stato di conservazione/Le reazioni
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Martedì 19 Gennaio 2016, 13:24
ROMA, 19 GEN - I Carabinieri del Nas di Bari, nell'ambito di una serie di controlli mirati disposti in tutta Italia dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute su latte e derivati, hanno sequestrato, in una azienda casearia della Murgia barese 3 tonnellate e mezzo di cagliata di provenienza estera (tedesca e irlandese) in pessimo stato di conservazione e priva delle specifiche di legge.

I controlli hanno preso le mosse da un'analisi dei prezzi di vendita al dettaglio, ritenuti non compatibili con i costi della materia prima e della gestione del caseificio, e hanno cosi' impedito l'immissione in commercio di prodotti caseari potenzialmente pericolosi per la salute del consumatore, per un valore di circa 90 mila euro. Il titolare dell'attività, un cittadino barese di 59 anni, è stato deferito all'Autorità giudiziaria per aver detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione. (ANSA)

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Le reazioni
Una mozzarella su quattro in vendita in Italia non è ottenuta direttamente dal latte, ma da semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall'estero senza alcuna indicazione in etichetta. E' quanto afferma la Coldiretti, esprimendo apprezzamento per l'operazione dei Nas di Bari che hanno sequestrato in una azienda casearia della Murgia barese 3 tonnellate e mezzo di cagliata di provenienza estera (tedesca e irlandese) in pessimo stato di conservazione e priva delle specifiche di legge.

Sono questi i comportamenti - sottolinea la Coldiretti - che provocano una distorsione del mercato, deprimono i prezzi pagati ai allevatori italiani e causano la chiusura degli allevamenti. "Di fronte a questa escalation di truffe e inganni per salvare il Made in Italy non c'è più tempo da perdere e occorre rendere subito obbligatoria l'indicazione di origine del latte in tutti i prodotti lattiero caseari per garantire la trasparenza dell'informazione e la salute dei consumatori", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. (ANSA).

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Estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione (Uht), di latticini e formaggi, per combattere le frodi, garantendo la trasparenza sulla qualità dei prodotti in vendita e consentendo ai consumatori scelte di acquisto consapevoli: è quanto chiede in una nota il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commentando la notizia del sequestro, dai parte dei carabinieri del Nas di Bari, in un'azienda casearia della Murgia barese di 3,5 tonnellate e mezzo di cagliata estera (tedesca e irlandese) in pessimo stato di conservazione e priva dei requisiti di legge.

Coldiretti ricorda che la mozzarella e il fior di latte sono i formaggi più acquistati dai pugliesi e per questo sono i più esposti a frodi e sofisticazioni. "In Puglia - riferisce Cantele - a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35 mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti lattiero-caseari 'made in Puglia'.

Per questo in soli dieci anni hanno chiuso circa 3.800 stalle, una agonia veloce e drammatica degli allevamenti, con un crollo pari ad oltre il 58% del patrimonio zootecnico pugliese. La straordinaria azione di controllo delle forze dell'ordine non basta più. Deve essere accompagnata da misure strutturali". A parere di Cantele, l'impennata di frodi e sofisticazioni "è determinata dal fatto che i consumi di mozzarelle e formaggi sono comunque buoni, la domanda del nostro mercato interno risponde ancora positivamente e gli agro pirati non si lasciano sfuggire l'occasione di fare business milionari". (ANSA).
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