Marisa Savino, la prima avvocata alla guida della Camera Penale di Bari: «Apriremo al confronto con i cittadini»

Marisa Savino, la prima avvocata alla guida della Camera Penale di Bari: «Apriremo al confronto con i cittadini»
di Viviana MINERVINI
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Sabato 13 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:18

«Sono molto contenta e felice, perché questo risultato è stato possibile grazie al lavoro instancabile di tutta l’avvocatura. Come donna? Sono molto semplice e lavoro tanto. Ho avuto degli ottimi maestri e questo per me è un piccolo premio». Al telefono non nasconde l’emozione l’avvocata Marisa Savino, 55enne di Altamura, prima donna ad essere eletta alla guida della Camera penale di Bari “Achille Lombardo Pijola”. Al suo fianco, per il biennio 2023-2025, il direttivo sarà composto dagli avvocati Filippo Castellaneta, Domenico Di Ciaula, Mario Colaleo, Filippo Bottalico, Eugenio Cavalcanti, Luca Italiano, Angelo Gentile, Antonio Fatone, Maria Agneta e Pasqua Faccilongo. Il collegio dei probiviri dai legali Mariano Fiore, Salvatore Tartaro e Gaetano Sassanelli. «Siamo partiti da zero e ora abbiamo un programma ricco da portare avanti, in questo anno particolare per la Camera penale barese che celebrerà la sua fondazione, a cominciare con il rapporto con i magistrati, passando per gli istituti penitenziari, senza escludere l’annosa questione dell’edilizia giudiziaria», ha spiegato.  Formazione e apertura al territorio tra i principi di Savino: «Siamo pronti a organizzare corsi istituzionali, non tralasciando il coinvolgimento dell’associazione all’esterno, che consentirà il confronto e la collaborazione con il territorio, con contributi utilizzabili per il miglioramento della società civile».

In questo momento è «doveroso – spiega la presidente –“aprirsi”, essere pronti al confronto con i cittadini, cogliendo ogni occasione per spiegare loro le ragioni di una scelta, tenere dibattiti su tematiche di particolare attualità. Non saranno dimenticate nemmeno le giornate di studio, interventi propositivi sulla stesura di protocolli e per la condivisione di situazioni reali».

Edilizia giudiziaria

Tema fondamentale quello dell’edilizia giudiziaria. «Il fine condiviso è avere un tribunale unitario, dignitoso per tutti e necessario per porre fine allo sterile andirivieni tra otto sedi giudiziarie. La politica seve continuare a essere sempre sensibilizzate alle diverse esigenze, per questo anche noi ci faremo sentire, affinché la frammentarietà diventi unità, consentendo ai luoghi della Giustizia di essere degni della funzione che viene esercitata». E proprio alla Camera penale occorre una sede dignitosa: «è una richiesta che non può essere disattesa – ha rimarcato Savino -. Necessita di un ampliamento degli spazi non solo per garantire conforto all’avvocatura, ma anche per avere una sala riunioni per la consultazione di fascicoli, redazione e lettura di atti, per incontrare prima dell’udienza la persona da assistere o per confrontarsi tra colleghi». E salutandoci, conclude: «è importante anche e soprattutto il rapporto con la stampa e con tutti i mezzi di diffusione. Che sia attento e vigile per una corretta informazione, per il rispetto delle persone e per evitare dannose strumentalizzazione mediatiche».

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