Non abbiamo fatto in tempo a metabolizzare la presenza del granchio blu nel nostro mare che ecco spuntare nell'Adriatico il "Granchio Crocifisso". La nuova specie aliena, "Charybdis feriata", è stata pescata a inizio mese a largo di Senigallia (An). Si tratta di un granchio Portunidae, nativo dell'Indo-Pacifico occidentale. Quali rischi corre ora il nostro mare e come si fa a monitorarne l'eventuale presenza anche in Puglia? Lo abbiamo chiesto a Lucrezia Cilenti, ricercatrice Cnr Ispa Foggia, che da oltre 20 anni si occupa di specie aliene nell'Adriatico.
«Negli ultimi decenni l'introduzione di specie esotiche invasive è stata riconosciuta come un grave problema ambientale a livello mondiale, per l'impatto che generano su biodiversità, ecosistemi, economia e salute umana spiega Lucrezia Cilenti -.
Il consiglio: non abbassare la guardia
Detto questo, però, non bisogna abbassare la guardia, il monitoraggio rimane necessario. «Va portato avanti, però, con chi vive il mare tutti i giorni dice -, organizzando campagne ad hoc sui pescherecci e somministrando questionari agli stakeholder. Sono necessarie, inoltre, campagne per sensibilizzare i cittadini».
In generale, sottolinea la ricercatrice Cnr, la presenza di specie aliene nei nostri mari rappresenta una minaccia per la biodiversità degli habitat invasi e per le attività produttive legate ad essi (pesca, acquacoltura, servizi ecosistemici in genere). «Sono specie estremamente voraci e aggressive. Oltre all'uso alimentare (anche il granchio crocifisso è commestibile come quello blu), non esiste attualmente una filiera per lo smaltimento». Ecco, dunque, che è importante continuare a monitorare il nostro mare. E la Puglia non vuole farsi trovare impreparata.
«Stiamo portando avanti il progetto Prin "Trophyc", di interesse nazionale. Punta a identificare e testare indicatori standardizzati su larga scala dell'impatto ecologico delle specie aliene invasive. Il fine conclude - è individuare strategie efficaci di controllo e mitigazione, colmando le lacune conoscitive che esistono i».
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