Baritech, c’è anche la beffa. La mail agli operai: «Tfr a rate»

L’azienda ha inviato un messaggio ai 113 ex dipendenti annunciando la novità

Baritech, c’è anche la beffa. La mail agli operai: «Tfr a rate»
di Beppe STALLONE
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Sabato 25 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:17

«È una vertenza che sta andando dritto dritto nel dimenticatoio». Non utilizza troppi giri di parole Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl di Bari, per descrivere ciò che sta avvenendo per la vertenza Baritech. 
Dopo oltre un anno trascorso sotto i riflettori, il buio rischia di avvolgere la vicenda lavorativa e umana dei 113 ex dipendenti di Baritech, dal primo febbraio scorso in Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione per lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il lavoro.

A nulla sono valse le battaglie sindacali e gli sforzi da parte istituzionale volti a evitare la chiusura definitiva dello stabilimento.

Tutto si è infranto dinanzi al “niet” dei proprietari di fatto di Baritech, Ferrari e Ryckalts. Alla luce di quanto detto nell’ultima riunione dell’8 febbraio in Prefettura, e vista la grande disponibilità da parte del direttore del consorzio Asi Domenico Mariani e del Commissario straordinario della Zes adriatica, Manlio Guadagnolo, i rappresentanti sindacali di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl Chimici, hanno inviato una richiesta di riunione urgente a loro e ai sindaci di Bari, Modugno, Molfetta, Bitonto e Giovinazzo. Insomma proprio per evitare che si tratti dei soliti e inutili fiumi di parole, ma si giunga a qualcosa di concreto, i sindacati vogliono sapere cosa si sta cercando di fare per un reintegro nelle imprese locali dei lavoratori Baritech. 

La richiesta

È questo l’oggetto della riunione che è stata richiesta urgentemente ma a cui, al momento, ha risposto e dato la sua disponibilità solo il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito. Nella riunione in Prefettura molti avevano riconosciuto il ruolo strategico dell’Asi, in quanto è al consorzio che vengono fatte richieste di terreni per gli insediamenti industriali. Alla disponibilità di Mariani si era aggiunta quella di Guadagnolo che aveva prospettato l’idea di vagliare le richieste di imprenditori seri in grado di presentare progetti concreti e bancabili che garantissero la salvaguardia dei lavoratori e decidere di inserirle nella perimetrazione Zes. Il punto è che belle parole e propositi incoraggianti per ora non si sono tradotti in fatti e azioni. «Prendiamo atto che dal giorno della riunione in Prefettura a oggi – sottolinea Saverio Fraccalvieri, segretario Filctem Cgil Bari – non solo non si è mosso nulla, ma che tarda a giungere una risposta alla nostra richiesta di riunione urgente. Temiamo che la vertenza Baritech possa presto essere dimenticata dai più, ma la nostra battaglia continua su tutti i fronti compreso quello delle spettanze dei lavoratori». 

E questo è l’altro fronte meritevole di attenzione. Lunedì i 113 ex dipendenti hanno impugnato il licenziamento del 31 gennaio scorso inviando pec all’azienda. Baritech due giorni fa ha fatto pervenire ai suoi ex dipendenti una lettera in cui si respinge integralmente quanto da loro sostenuto, si conferma la correttezza del licenziamento e si ritiene prematura la richiesta di Tfr in quanto, sostiene l’azienda, bisogna attendere la fine del mese di febbraio per conoscere il coefficiente di rivalutazione che viene calcolato mensilmente. Ma la ciliegina sulla torta è un’altra. Baritech pur confermando che adempirà ai propri obblighi di pagamento, sostiene che quanto al pagamento di Tfr, indennità sostitutiva di preavviso e competenze di fine rapporto, prenderà contatti nei prossimi giorni per definire le modalità di rateazione. Suona quasi come una beffa, ma di cosa sia capace Baritech lo si è visto in questi mesi. 
Mentre c’è chi pone l’accento sui 5.500 posti di lavoro che l’Ict creerà, nei prossimi anni, la realtà ci segnala la presenza di circa 46mila disoccupati, di cui 12mila nella sola città capoluogo. 

Fra gli altri fronti caldi del lavoro, presto per Italian Leather ci sarà un incontro con il Commissario Zes, lo stabilimento di Monopoli potrebbe rientrare nella perimetrazione. Per Selektica continuano i tavoli tecnici ma l’iniziativa stenta a decollare, qualche spiraglio per Palace hotel con un possibile investitore pronto a riqualificare e gestire l’immobile, ma la riunione prevista con i sindacati per il 2 marzo è slittata. 

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