Fumata nera per la vertenza Baritech: è andata deserta la riunione in Regione

Fumata nera per la vertenza Baritech: è andata deserta la riunione in Regione
di Beppe STALLONE
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 08:49


Ancora una fumata nera per la vertenza Baritech. Quella che doveva essere la giornata chiave in cui si sarebbe dovuta appalesare l'immagine del nuovo acquirente, il fantomatico imprenditore bresciano, si è risolta nell'ennesimo nulla di fatto. Non si è presentata Baritech, era presente solo il capo del personale ma non Ferrero e Ryckalts, presenti invece quando ci sono da prendere decisioni importanti, non c'era la Baf, ramo d'azienda, creato appositamente da Baritech, che, in teoria, dovrebbe essere acquisito dall'imprenditore bresciano, non c'era nessun rappresentante di Arborio, società immobiliare che agisce per conto dell'imprenditore lombardo, c'erano invece tutti i rappresentanti sindacali e istituzionali.

I sindacati


I sindacati hanno chiesto a questo punto un intervento deciso della politica.

Il dubbio è che ancora una volta si stia giocando sporco sulle spalle dei lavoratori innanzitutto, ma anche su quelle di tutti coloro che sono interessati a portare a termine questa vertenza salvaguardando i 113 posti di lavoro. Cipriani, direttore delle risorse umane ha assicurato che il contratto di prevendita con Conserva, firmato a settembre scorso è stato annullato, ma Regione e sindacati hanno chiesto di vedere la documentazione. L'atteggiamento di Baritech non convince nessuno, dato che già a settembre scorso, mentre Caroli e la task force si muoveva e ascoltava i vari manifestatori d'interesse, Ferrero e Ryckalts trattavano parallelamente con Conserva per la vendita dello stabilimento ma non certo per il passaggio dei dipendenti nella nuova azienda.

Alta la tensione


La tensione è molto alta, il presidio dinanzi ai cancelli di Baritech continua e i sindacati promettono ulteriori e più decise forme di protesta se entro una settimana non dovessero giungere chiari e trasparenti segnali di risoluzione della vicenda. Resta ferma la data del 26 decisa l'altro giorno nella riunione con il ministero del Lavoro. La trattativa fra Baritech e nuovo investitore pare sia arenata sul costo relativo alla riparazione e riposizionamento delle 4 linee produttive all'interno dello stabilimento, laddove erano state spostate a novembre da Baritech. Macchinari che comunque nel complesso sono funzionanti.


La somma si aggirerebbe sui 150mila euro. A questo si aggiunge la verifica che il nuovo acquirente sta facendo con l'Agenzia delle entrate per capire se sarà possibile usufruire del credito di imposta per l'acquisto dei beni strumentali. Insomma a distanza di 9 mesi dal mese di aprile da quando cioè ha avuto inizio la cassa integrazione straordinaria, si continua a non avere nulla di certo, di sottoscritto, di formalizzato. L'unica cosa certa è la montagna che ha partorito il topolino nella riunione di 2 giorni fa con il ministero del Lavoro, cioè il prolungamento di 1 solo mese della cassa integrazione che si concluderà il 31 gennaio prossimo. Tempo ritenuto necessario per portare a compimento l'ipotesi di cessione al nuovo investitore, posticipare i licenziamenti collettivi che erano stati fissati al 31 dicembre scorso e avviare a percorsi di politica attiva i lavoratori. Nel verbale sottoscritto col Ministero si stabilisce che il trattamento straordinario di integrazione salariale sarà richiesto per 113 persone pari all'intero organico aziendale e a fronte della completa cessazione dell'attività aziendale, i lavoratori sono sospesi a zero ore, senza rotazione. Baritech ha quantificato la spesa a copertura della Cassa integrazione straordinaria che sarà pari a 180.632,6 euro. I sindacati vengono accusati da alcuni lavoratori di non essere capaci di garantire una soluzione, ma i rappresentanti sindacali sono decisi a fare di tutto per venire a capo di una situazione non più tollerabile, la proroga di 1 mese di cassa integrazione non è certo la risoluzione, a fine mese mancano solo due settimane. Non c'è da perdere un solo minuto.
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