A Bari vetrine distrutte e furti nei negozi, l'allarme dei commercianti: «Abbiamo paura»

A Bari vetrine distrutte e furti nei negozi, l'allarme dei commercianti: «Abbiamo paura»
di Enrico FILOTICO
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Domenica 6 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:54

C’è preoccupazione tra i commercianti del centro città a Bari. L’escalation di assalti alle vetrine di via Putignani degli ultimi giorni ha fatto sì che un evento isolato diventasse in pochissimo tempo un fatto di cronaca ricorrente di cui cominciare a preoccuparsi per davvero.

I commercianti hanno in queste ore allertato le autorità comunali, rivolgendo agli amministratori un appello a prestare maggiore attenzione alle strade del centro. Quello che spaventa maggiormente è il metodo, praticamente uguale nei vari assalti. In quasi tutte le occasioni registrate fino a questo momento il confine tra furto e vandalismo è davvero labile, a fronte di bottini piuttosto esigui quello che rimane sono i danni ingenti ai negozianti. Costretti a dover intervenire sulle vetrine o sulle saracinesche per evitare che i furtarelli aprano la breccia ad assalti ben più cospicui.

Tanti danni

«Noi abbiamo la serranda, quindi quando la chiudiamo stiamo tranquilli – racconta Domenico Loconsole, titolare del fioraio Paesaggi -.

Titolari di altri negozi però si sono mossi parecchio. Noi siamo abbastanza tranquilli, non lasciamo più nulla dentro ovviamente. Mi porto a casa la macchina fotografica e il computer, poi ho sentito che rubano la cassa. Proviamo a portare a casa quello che si può, così almeno non si lascia nulla qui ed evitiamo di ricomprare anche quelle cose. Mi spiace per il negozio di giocattoli all’angolo dove hanno rotto la vetrina e per Misia, a cui è stato fatto lo stesso danno».

Tra le tante persone finite vittime di questi atti di vandalismo anche Gaetano Viterbo, proprietario dell’omonimo negozio di arredamenti nella stessa strada. «Non hanno rubato soldi dalla cassa dato che non ce ne erano, ci hanno sottratto però della merce», spiega Viterbo. Il danno maggiore però, per lui e per tanti altri colleghi è quello strutturale «noi non abbiamo saracinesca, quindi hanno distrutto la porta d’ingresso del negozio. Un danno che al momento è di 1500 euro però stiamo ancora capendo come intervenire. Ho parzialmente aggiustato, ora però attendo il perito dell’assicurazione perché dobbiamo stimare l’eventuale cambio di tutta la vetrina dato che è tutto un pezzo. Se non ci sarà possibilità di sostituire il pannello danneggiato cambierò tutto. Sono furti assurdi, in un’attività si sono portati il fondo cassa di 200 euro. Sicuramente costa di più la vetrina».

Il tema affrontato dai commercianti è quello della sicurezza nelle ore notturne, neanche la vigilanza privata si è rivelata sufficiente in questi mesi. Anzi, tristemente l’investimento sulla sicurezza a pagamento ha avuto il solo esito di avvisare quando il danno era stato fatto. Tra i più agguerriti c’è sicuramente Stefano Brescia, titolare del negozio. Brescia rivendica il suo investimento e la bontà di quello che rappresentano i negozi per il centro città. «Hanno distrutto quattro vetrine solo in questo isolato ed hanno provato anche con la mia, solo che la porta di ferro, l’allarme e le telecamere li hanno fatti dissuadere – spiega l’hair stylist -. Il problema è che non c’è un controllo. Ho parlato con l’assessore Petruzzelli e mi ha detto che allerteranno la Polizia Municipale, sappiamo già però che non sarà sufficiente. Non faranno nulla. L’assessore Palone l’abbiamo cercata ma non abbiamo avuto alcuna risposta, il sindaco è impegnato a fare le strade e le rotatorie mentre in questo quartiere hanno aperto venti negozi».

La rabbia dei commercianti

C’è rabbia per tutti in questo momento, Brescia continua infatti analizzando la refurtiva «hanno rubato la cassa e i computer, non i prodotti. Solo che io ho materiale di pregio che costano migliaia di euro, se abbattono la porta distruggono anche il mobilio interno. Sono preoccupato, abbiamo pensato addirittura di rimanere noi in giro per la notte così da difendere i nostri negozi. L’unica cosa che io ho potuto fare è quello di chiamare il tecnico è anticipare i tempi dell’allarme, ora suona dopo cinque secondi e non più 30. Abito in zona, quindi scendo e vedo quello che sta accadendo ma non si può vivere così». La paura che trapela dalle parole dei commercianti è quella di aggiungere al periodo drammatico ulteriori spese, «già si lavora poco in settimana, se ci aggiungiamo anche il pericolo di dover ricostruire cose già nostre allora non se ne esce più. Il Barber Shop alle spalle è stato divelto a calci, nel cuore della notte. Il negozio di giocattoli lo hanno scassinato con un palo di ferro staccato da terra. E’ da rimanere senza parole».

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