Dopo i diversi atti vandalici che hanno interessato il giardino di via Siponto e la pineta di San Luca e i locali presenti al loro interno e finora mai affidati, il Comune di Bari corre ai ripari. Per garantire che le due aree possano essere vissute al meglio dalla cittadinanza, e che gli atti di chi non ha a cuore il bene comune cessino, si è deciso di procedere all’affidamento delle strutture.
L'affidamento delle due strutture
Nel caso del giardino di via Siponto all’assessorato al Welfare, mentre per la pineta di San Luca saranno la parrocchia di San Luca, con un’associazione sportiva del quartiere e con l’associazione Libera contro le mafie ad occuparsene tramite un patto di collaborazione. «Sin dalla loro consegna al termine dei lavori di riqualificazione, questi spazi sono stati vandalizzati e ripristinati più volte – ha dichiarato l’assessore Galasso -.
La pineta di San Luca
Per quanto riguarda, invece, l’immobile della pineta di San Luca, la situazione è peggiore in quanto alcuni dei sanitari presenti nei bagni dovranno necessariamente essere sostituiti. Inoltre, sono presenti diversi danni agli impianti elettrici, agli infissi esterni e interni, con alcuni vetri blindati completamente distrutti. Oltre alla sistemazione di questi problemi, prevista la realizzazione di un passaggio pedonale che colleghi con la parrocchia, il ripristino della recinzione, divelta in più tratti, per evitare accessi alla pineta direttamente da aree private, e il posizionamento di dissuasori per contrastare l’accesso alle auto. Infine, verrà installato un sistema antintrusione volumetrico (come in via Siponto) e saranno aggiunte nuove telecamere. In via Siponto ci sarà una nuova biblioteca popolare di comunità e ogni giorno sarà presente una equipe di educatori, operatori sociali e animatori in modo da «diventare un punto di riferimento sociale, aggregativo e socio-culturale per il territorio», spiega l’assessore Bottalico. Mentre per la pineta di San Luca, l’idea è quella di sottrarla «all’incuria e al degrado», spiega l’assessore Lacoppola in modo da diventare «un luogo vissuto e animato».