Omicidio Genco, quattro persone arrestate dopo 17 anni

I carabinieri
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 10:34

Mafia, omicidio e lupara bianca: sono pesantissime le ipotesi di reato che hanno portato i carabinieri ad arrestare quattro persone ad Altamura in relazione all'omicidio di Biagio "Gino" Genco. Le accuse sono, a vario titolo, di omicidio aggravato in concorso, detenzione e porto illegale di armi. Il tutto, con l’aggravante del metodo mafioso.

L'omicidio nel 2006: il cadavere mai ritrovato

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, il pomeriggio del 17 novembre 2006, la vittima, 32enne del posto, condotta a bordo della propria auto con un inganno nelle campagne di Altamura da due persone (fra le quali Bartolo Dambrosio, ritenuto il capo dell’omonimo clan, a sua volta vittima di omicidio nel 2010), venne colpita a distanza ravvicinata da tre colpi di fucile esplosi da uno degli odierni arrestati, ora 56enne, con il supporto logistico degli altri tre (di 45, 57 e  61 anni), che poi provvedevano a spostare e a nascondere l’auto della vittima, il cui cadavere non è stato mai ritrovato.

I nomi degli arrestati

Le persone arrestate sono: Giuseppe Antonio Colonna, detto "Il fighetto", 56 anni; Michele D'Abramo, detto "Terribile", 57 anni (attualmente in carcere per altri reati); Giovanni Sforza detto "Washington", 51 anni di Altamura (attualmente in carcere per altri reati) e Nicola Cifarelli, 45 anni, (attualmente in carcere per altri reati); tutti di Altamura.

Le indagini

Le indagini, condotte in più fasi dai militari del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo e coordinate dalla DDA di Bari, sviluppate mediante servizi di osservazione e pedinamento e per mezzo di attività tecniche, supportate inoltre da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli odierni indagati e di individuare il movente del grave fatto delittuoso, tuttora caso di “lupara bianca”.

Il mandante, infatti, allora a capo dell’omonimo sodalizio criminale (non imputato per sopraggiunta morte del reo), avrebbe commissionato e partecipato all’omicidio, unitamente ai quattro arrestati odierni, per agevolare l’attività mafiosa del proprio gruppo criminale, con il quale la vittima, pur avendone fatto parte, era entrato in contrasto, fino a progettare a sua volta un attentato ai danni dello stesso capo clan.

Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura delle quattro persone, delle quali tre già detenute per altra causa.

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