Isis minaccia Palmira, patrimonio Unesco. Decapitati 10 soldati siriani

Isis minaccia Palmira, patrimonio Unesco. Decapitati 10 soldati siriani
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Giovedì 14 Maggio 2015, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 11:46

Dieci soldati siriani sono stati decapitati dall'Isis che li aveva catturati nella sua avanzata verso Palmira, dove si teme possano distruggere le rovine dell'antica città come già fatto in altri siti archeologici in Iraq. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus).


Altri 16 soldati siriani sono stati uccisi nei combattimenti, che si svolgono tra la stessa Palmira e la cittadina di Sukhna, 30 chilometri a Est, per il controllo della strada strategica che conduce verso Dayr az Zor. Secondo l'Ondus, i jihadisti hanno colpito con mortai la città nuova di Palmira, situata a pochi chilometri dalle rovine. Qualche decina di chilometri a Nord di Palmira sono situati i pozzi di gas naturale di Shaer, a suo tempo conquistati dall'Isis e poi riconquistati dalle forze lealiste, ma per il cui controllo si combatte ancora.

Palmira è un sito archeologico dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità situato a 240 chilometri a sudovest di Damasco.

L'Isis ha già distrutto alcuni importanti siti archeologici in Iraq, come quello di Nimrud risalente a tremila anni fa e quello assiro di Hatra, città patrimonio dell'Unesco, sparando con kalashnikov contro manufatti del II-III secolo a.C.. Prima avevano distrutto con asce e picconi le statute conservate nel museo di Mosul e avevano dato fuoco a libri antichi della biblioteca che si trova sempre a Mosul, roccaforte dell'autoproclamato Califfato.

«Palmira è minacciata», ha avvertito Rami Abdel Rahmane, il direttore dell'Osservatorio. «La battaglia si combatte ora a due chilometri a est della città dopo che l'Is ha preso il controllo di tutte le postazioni dell'esercito (siriano, ndr) tra al-Soukhna e Palmira», ha precisato. Il governatore della provincia di Homs Talal Barazi ha detto che dopo la caduta di al-Soukhna 1.800 famiglie sono fuggite verso Palmira dove si trovano tre centri di accoglienza. Nella notte tra martedì e mercoledì gli scontri che si sono registrati in questa zona hanno causato la morte di 110 persone, tra cui 70 uomini delle forze del regime e 40 jihadisti, tra cui due comandanti.

Per l'Unesco Palmira ha un «valore inestimabile». Nel sito vi sono rovine monumentali di una grande città e di uno dei più importanti centri culturali dell'antichità. Ci sono templi ben conservati risalenti al primo e al secondo secolo dopo Cristo e strade ricche di colonne. L'interpretazione estremista del Corano che segue l'Is spinge i jihadisti a considerare inammissibili edifici risalenti all'epoca pre-islamica, ma anche quelli riconducibili ad altre fedi o ad altre sette dell'Islam o quelli in cui si onorano leader religiosi defunti diversi da Dio.

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