Il salentino Inguscio nuovo presidente del Cnr

Massimo Inguscio
Massimo Inguscio
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 16 Febbraio 2016, 09:22
È salentino il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Massimo Inguscio, classe 1950, attuale presidente dell’Inrim (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica), è stato nominato a capo del Cnr ieri dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che si è congratulata personalmente con il neo presidente, augurandogli «buon lavoro».
Il professor Inguscio - che subentra al professor Luigi Nicolais, che ha guidato l’Istituto dal 2012 - è nato a Lecce, ma ha vissuto sempre fuori perché ha studiato e si è laureato alla Scuola Normale di Pisa nel 1972; sempre alla Normale, quattro anni dopo, cioè nel 1976, ha ricevuto il diploma di perfezionamento in Fisica ed ha cominciato la carriera accademica, prima come assistente di ruolo, poi professore incaricato e associato a Pisa fino al 1986. Nello stesso anno è diventato professore di ruolo prima presso l’Università Federico II di Napoli e dal 1991 presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Firenze.

Inguscio è stato co-fondatore dell'“European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (Lens)” di Firenze, che ha diretto dal 1998 al 2004 e del Consiglio Direttivo del quale è membro. Il Lens, infrastruttura Miur di Ricerca nella Road-map italiana, è riferimento internazionale per ricerche in Fisica della materia e fa parte dell’European Research Infrastructure Laserlab.
L’attività di ricerca del professor Inguscio, a carattere prevalentemente sperimentale, riguarda l’interazione tra luce laser e materia e l’ottica quantistica (sviluppo di nuove tecniche di spettroscopia ad alta precisione e sensibilità, raffreddamento laser e manipolazione di gas quantistici degeneri bosonici e fermionici a temperature prossime allo zero assoluto). Il nuovo presidente del Cnr è autore di più di 270 pubblicazioni su riviste di respiro internazionale e curatore di più di 10 libri. Basti sapere che le sue pubblicazioni hanno accumulato più di 8500 citazioni, con una media di più di 700 citazioni/anno negli ultimi 5 anni, e un h-index di 45. È anche socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, socio non residente dell’Istituto Lombardo (Accademia di Scienze e Lettere) di Milano, socio dell’ Accademia Pontaniana di Napoli, membro della Academia Europaea, nonché fellow della Optical Society of America, della American Physical Society e della European Optical Society. Per la sua attività di ricerca, Inguscio ha anche ricevuto prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero, fra cui il premio “Enrico Fermi” della Società Italiana di Fisica (2004), e il premio “Laser Optronics” della Società Italiana di Fisica (1995).

Nel corso degli anni Inguscio ha portato alla formazione di una scuola di Fisica Atomica fortemente competitiva a livello internazionale. Utilizzando gas di potassio-39 il gruppo di ricerca di Inguscio ha creato una “BEC” ideale, in cui si possono manipolare le collisioni tra gli atomi sino ad azzerarne gli effetti e la ha subito utilizzata per la prima dimostrazione sperimentale diretta della “localizzazione di Anderson”. Si tratta di un fenomeno, previsto cinquanta anni fa, per cui la presenza di disordine a livello microscopico, al di sopra di un livello critico, può produrre sorprendenti conseguenze macroscopiche come quella per cui un conduttore può bruscamente diventare isolante. L’esperimento è stato reso possibile dal successo con cui Inguscio per primo ha creato sugli atomi un disordine controllabile.

Benché viva fuori, il professor Inguscio continua ad avere un legame particolare con la sua città. Lo scorso anno, in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dell’Università del Salento è stato anche tra i relatori di un importante convegno nazionale dell’Associazione Italiana Alexander von Humbold.
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