Gioco online e videolottery, arrestato il re delle slot machine e un ex parlamentare per riciclaggio internazionale: tra indagati suocere e cognato di Fini

Gioco online e videolottery, arrestato il re delle slot machine e un ex parlamentare per riciclaggio internazionale: tra indagati suocere e cognato di Fini
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Dicembre 2016, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 17:03

, un ex parlamentare già noto alle cronache e professionisti a vario titolo operanti nel settore sono stati arrestati nell'ambito di un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Ci sono l'ex parlamentare Amedeo Labocetta e l'imprenditore Francesco Corallo, il principale imprenditore internazionale delle slot machine e re dei casinò ai Caraibi, tra le persone arrestate questa mattina dagli uomini della Guardia di Finanza su richiesta delle procura di Roma. Nell'ambito della medesima inchiesta, che riguarda un'associazione a delinquere impegnata nel riciclaggio del denaro proveniente del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery, sono indagati anche Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente suocero e cognato dei Gianfranco Fini.

Gli arresti, avvenuti anche all'estero, sono stati eseguiti dallo Scico della Guardia di Finanza in contemporanea a perquisizioni in numerosi stati (Antille Olandesi, Regno Unito, Canada e Francia) e sequestri di numerosi beni e conti correnti per centinaia di milioni di euro. L'inchiesta della magistratura romana riguarda un'associazione per delinquere transnazionale che riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di un incontro con i giornalisti che si terrà alle 15 presso gli uffici del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma alla procuratore Giuseppe Pignatone e dell'aggiunto Dda Michele Prestipino.

L'organizzazione che aveva costituito una serie di «società cartiere», specializzate nell'emissione di fatture false, aveva base a Roma, al quartiere Parioli, e di essa facevano parte anche alcuni pregiudicati. Alle «società cartiere» - hanno accertato i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria - si è rivolto nel tempo un numero molto elevato di società sparse in tutt'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, tutte interessate a realizzare risparmi fiscali e ad accumulare «fondi neri». Tali società operano prevalentemente nei settori dell'edilizia, della logistica e del facchinaggio; alcune sono cooperative di servizi.

Nell'inchiesta su un maxiriciclaggio da 200 milioni legato alle slot entra anche la vicenda della casa di Montecarlo, già al centro di una indagine che nel 2010 lambì l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini. In particolare, secondo quanto accertato dai pm di Roma, Giancarlo Tulliani avrebbe messo a disposizione di uno degli arrestati, Rudolf Baetsen, legato all'imprenditore Corallo, due società offshore per poter far transitare i soldi destinati alle Antille. In base all'impianto accusatorio, Baetsen si sarebbe mosso per finanziare l'acquisto dell'appartamento di Montecarlo che era stata di proprietà di Alleanza Nazionale attraverso tre società offshore riconducibili a Giancarlo Tulliani.




 

© RIPRODUZIONE RISERVATA