Allarme stupefacenti/ Caso Fentanyl, Mantovano agli studenti: «Rap e trap? Ascoltate il "Cantico dei Drogati" di De André»

Ieri presso il liceo Scientifico Banzi Bazoli di Lecce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si è confrontato con i giovani

Fentanyl, allarme droghe sintetiche. Il sottosegretario Mantovano agli studenti: «Devastante, non ci sono droghe leggere»
Fentanyl, allarme droghe sintetiche. Il sottosegretario Mantovano agli studenti: «Devastante, non ci sono droghe leggere»
di Andrea CHIRONI
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Domenica 17 Marzo 2024, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 15:25

Si sarebbe dovuto parlare di cyber-security e Intelligenza Artificiale all'incontro di ieri presso il liceo Scientifico Banzi Bazoli di Lecce, che aveva come interlocutore d'eccezione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Ma l'occasione del confronto con i giovani e la molteplicità delle sfide presenti sugli scenari internazionali hanno allargato i confini fino alle preoccupazioni per i venti di guerra che soffiano sempre più vicino all'Italia e la minaccia rappresentata dalle nuove droghe sintetiche, Fentanyl in testa.

Con la dirigente del liceo Antonella Manca, Mantovano ha colto il bisogno e la responsabilità di rivolgersi alle nuove generazioni per spiegare il panorama nel quale il Paese si sta muovendo e presentare le azioni del governo e il ruolo dell'Italia all'interno degli equilibri mondiali. «Sicuramente la realtà è complessa e drammatica. Ci sono 56 conflitti in atto, ma ce ne sono due il cui rischio di estendersi oltre il territorio in cui avvengono è elevatissimo: sono Ucraina e Medio Oriente». «Ci sono una serie di circostanze - continua il sottosegretario - che ne inficiano la possibilità di risoluzione, tra queste vi è l'irrazionalità della loro esplosione insieme alla scarsa possibilità di scelta dei grandi attori che potrebbero contribuire a indirizzare verso percorsi di riappacificazione. Negli Stati Uniti, infatti, con la campagna elettorale per le presidenziali in corso, nessuno prenderà decisioni da qui a un anno. In Europa le elezioni al Parlamento Europeo daranno un indirizzo su chi assumerà le decisioni per conto dell'Unione e in un quadro così complesso vi è la tendenza ad andare ognuno per conto suo. In questo senso va letta l'iniziativa del presidente francese Macron di cui non vedo altra lettura se non quella propagandistica».

Gli scenari e l'Italia

Mantovano passa quindi a evidenziare ruolo e peso dell'Italia all'interno di questi scenari dalle tante sfaccettature e rivendica «la partecipazione sostanziale di uno dei principali e più grandi Paesi europei». Nel delicato conflitto mediorientale Mantovano sottolinea la forte credibilità del nostro Paese, che da subito si è speso in una serie di contatti paralleli con i rappresentanti dei Paesi del Golfo e con Netanyahu, che la premier Meloni ha incontrato personalmente nei giorni immediatamente successivi all'inizio della guerra. «Con il percorso portato avanti noi auspichiamo di dare un contributo», aggiunge con speranza.

Nella guerra che vede contrapposte Russia e Ucraina, Mantovano rivendica la coerenza dell'Italia sia con il governo Draghi sia con quello Meloni: «Se la Russia smette di combattere si arriva alla pace, se l'Ucraina smette di combattere non esisterà più». In linea con la posizione assunta dal governo e prendendo le distanze dalle recenti dichiarazioni di Papa Francesco, si dice poi rammaricato per le voci che ultimamente hanno fatto riferimento al coraggio della bandiera bianca: «Non credo che abbiano fatto particolare piacere a quei soldati ucraini che in questo momento sono al fronte a difendere il proprio territorio. Bisogna ritrovare la pace ma in condizioni di dignità».
Se da un lato quindi non trova spazio la possibilità di una rinuncia univoca alle ostilità da parte ucraina, nemmeno la creazione di un esercito europeo rappresenta una soluzione desiderabile: «Per quanto possa essere suggestivo lo slogan "Mettiamo a tutti le stesse mostrine e la stessa uniforme", quello che serve è una linea politica europea di difesa che conosca un coordinamento tra le varie realtà territoriali, sforzandosi di trovare una serie di obiettivi condivisi in un'Europa a 27».

Il confronto con gli Usa

Dall'emergenza dei conflitti militari la conversazione si è spostata alla minaccia rappresentata dalla crisi degli oppioidi sintetici, che anche se per il momento sembra soltanto lambire l'Italia è un fenomeno la cui portata e le gravissime conseguenze sarebbe pericoloso sottovalutare. I numeri dei decessi parlano chiaro: oltre 100mila vittime nel 2022 soltanto negli Stati Uniti, quasi 300 morti al giorno, praticamente quelli di un'epidemia che però colpisce in particolar modo i giovani. «Il governo italiano - spiega Mantovano - ha approvato un piano, di cui ho avuto occasione di parlare anche con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, che cerca un approccio complessivo e multidisciplinare. Sicuramente c'è il profilo del contrasto, di cui fa parte anche il raccordo internazionale, e c'è il profilo della prevenzione sanitaria che significa informazione dettagliata sui rischi. Ma bisogna agire anche sul controllo della disponibilità dei farmaci da cui il Fentanyl può essere ricavato, proteggendo i depositi farmaceutici e sottoponendo a protocolli molto rigidi la prescrizione di questa classe di medicinali».
Mantovano ribadisce poi davanti al pubblico di studenti e studentesse il suo punto di vista sulla musica più in voga tra i teenager, tornando a parlare degli «untori della trap, che nei loro testi esaltano questa nuova droga ma poi finiscono anche per esserne vittime.

Ai giovani prosegue - io consiglio di ascoltare il "Cantico dei Drogati" di Fabrizio De André».

La parte finale dell'incontro ha dato spazio alle preoccupazioni per l'impatto dell'Intelligenza Artificiale sia in termini di possibilità di progresso sia come potenziale minaccia. Il sottosegretario ha assicurato l'interesse del Governo attraverso un disegno di legge in linea con l'Europa che, diversamente dagli Usa, tende a proteggere i cittadini attraverso un'attività di regolamentazione: «Ci troviamo di fronte a una sfida che prima di tutto è antropologica e davanti alla quale non bisogna avere timore conclude Mantovano parlando ai ragazzi -, ma è giusto prendere le dovute cautele. Come ogni strumento si può padroneggiarlo o esserne travolti, per vincere questa sfida bisogna sempre tenere presente la dimensione umana».
 

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