Colombia, quattro bambini ritrovati vivi nella giungla dopo 40 giorni: sopravvissuti «grazie all'educazione della nonna»

Colombia, quattro bambini ritrovati vivi nella giungla dopo 40 giorni: sopravvissuti «grazie all'educazione della nonna»
di Veronica Cursi
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Sabato 10 Giugno 2023, 16:37

«Erano disidratati, malnutriti e morsi da insetti, per il resto erano sani». Sono ancora increduli i soccorritori delle forze armate colombiane che sabato 10 maggio 2023, dopo 40 giorni di ricerche, hanno partecipato ad uno dei salvataggi più miracolosi della storia: quattro fratelli dell'etnìa huitoto, per oltre un mese hanno vagato nella giungla colombiana dell'Amazzonia, dopo essere sopravvissuti a un incidente aereo il 1 maggio in cui sono morte tre persone, tra cui la madre. 

 

Chi sono i fratelli


I piccoli - Lesly Jacobombaire Mucutuy di 13 anni, Soleiny Jacobombaire Mucutuy di nove, Tien Ranoque Mucutuy di quattro e Cristin Ranoque Mucutuy di un anno - sono stati trasferiti all'ospedale militare di Bogotà dove continueranno i controlli medici ed il processo di idratazione e alimentazione oltre a valutare il loro stato psicologico. Come i quattro bambini abbiano fatto a sopravvivere per oltre un mese in un giungla popolata da giaguari, puma, serpenti, oltre a gruppi armati che contrabbandano droga e terrorizzano, è davvero un miracolo. La loro nonna, la cui voce è stata riprodotta dagli aerei sopra la giungla durante la ricerca per rassicurare i giovani che li stavano cercando, ha detto ai giornalisti: «Non ho mai perso la speranza, ho sempre sostenuto la ricerca. Mi sento molto felice, ringrazio il presidente Petro ei miei connazionali che hanno attraversato tante difficoltà»

 

Le tracce nella giungla

I soccorritori avevano trovato degli indizi dei bambini nella selva, tra cui tracce di una capanna di foglie, impronte recenti di scarpe e alcuni oggetti, fra cui un paio di forbici, un paio di scarpe da tennis di piccola misura, un asciugamano e un pannolino usato.

Nelle ricerche sono stati impiegati oltre 200 uomini, comprese le forze speciali dell'esercito.

 

L'incidente in cui è morta la mamma

L'incidente aereo è avvenuto il 1 maggio quando il gruppo ha preso un volo di routine su un Cessna 206 da Araracuara alla città di San Jose del Guaviare. In un paese con una giungla così fitta, gli aerei leggeri e le barche sono spesso gli unici mezzi di trasporto praticabili. Pochi minuti dopo aver iniziato il viaggio di 350 km (220 miglia), il pilota ha segnalato problemi al motore e l'aereo è scomparso dai radar. Tra il 15 e il 16 maggio i militari hanno trovato i corpi dei tre adulti ei detriti dell'aereo, che si era incuneato verticalmente nella fitta vegetazione, con il muso distrutto. Ma i bambini - Lesly, 13, Soleiny, nove, Tien Noriel, quattro, e la piccola Cristin - erano svaniti nel nulla.

 

Come sono sopravvissuti

Circa 200 soldati e indigeni con conoscenza del terreno hanno setacciato una fitta area di giungla di circa 320 km quadrati (124 miglia quadrate), circa il doppio delle dimensioni di Washington DC. L'aeronautica aveva scaricato 10.000 volantini nella foresta con istruzioni in spagnolo e nella lingua indigena Huitoto dei bambini, dicendo loro di restare fermi. I volantini includevano anche suggerimenti per la sopravvivenza e l'esercito ha lasciato pacchi di cibo e acqua in bottiglia per i bambini. Potenti riflettori illuminavano l'area «in modo che i minori potessere avvicinarsi a noi», ha detto al programma televisivo Noticias Caracol il colonnello Fausto Avellaneda, membro della squadra di ricerca.

 

Le scatole di cibo

I bambini Huitoto imparano a cacciare, pescare e raccogliere frutti sin da molto piccoli e il nonno dei bambini, Fidencio Valencia, ha detto che i bambini conoscevano molto bene la giungla. Ad un certo punto la squadra di ricerca ha creduto di essere arrivata a meno di 100 m (300 piedi) da loro, ma tempeste, fitta vegetazione e terreno paludoso hanno impedito loro di raggiungerli.

Scatole di cibo sono state lasciate cadere sul pavimento della giungla per aiutarli a sopravvivere. E ieri gli sforzi sono stati ripagati quando uno dei cani da salvataggio che era sulle loro tracce ha portato i soldati al gruppo. Stavano seguendo le impronte lasciate sul pavimento fangoso. «La giungla li ha salvati», ha detto il presidente Petro. «Sono figli della giungla, e adesso sono anche figli della Colombia».

 

L'educazione della nonna

Sarebbero sopravvissuti grazie alla loro «conoscenza ancestrale» i quattro bambini ritrovati dopo aver vagato più di 40 giorni nella selva colombiana. A dirlo - come riportato dalla testata Cambio - è John Moreno, leader indigeno guanano del Vaupés, che ha spiegato: «i bambini sono cresciuti dalla nonna, che è sapiente nella protezione indigena di Araracuara. Sono riusciti a sopravvivere grazie alle conoscenze tradizionali che gli ha insegnato». Anche per Sandra Vilardy, viceministro della politica e della normalizzazione ambientale, se i bambini sono potuti sopravvivere in quella che è rinomata essere una delle foreste più dense e vergini del Paese, è grazie ai «messaggi della propria comunità e, naturalmente, le conoscenze che hanno fornito loro in precedenza». I rischi nella foresta, ha detto ancora Vilardy, sono tanti e riguardano non solo «le condizioni molto limitate che offre la giungla in termini di alimentazione» ma anche quelli «associati a felini, serpenti, ragni, scorpioni, terreni instabili e pericolosi». 

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