Vieni a svernare in Puglia/ Vacanze caos tra voli, treni, parcheggi e tariffe

L'arrivo dei passeggeri alla stazione di Lecce
L'arrivo dei passeggeri alla stazione di Lecce
di ​Rosario TORNESELLO
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Domenica 25 Giugno 2023, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 06:39

Alla fine di una primavera quanto mai autunnale – prima o poi col clima varierà anche la nomenclatura stagionale – l’estate tanto attesa è arrivata. E, con essa, i problemi. Succede, per una regione – e soprattutto per vaste zone di essa – che in pochi giorni vede catapultarsi sul proprio territorio migliaia di viaggiatori, tra turisti in vacanza o studenti e lavoratori al rientro a casa o in visita parenti. Succede, senza dubbio, ma quest’anno col sovrappiù di non pochi accidenti collaterali, niente affatto imprevisti e anzi in gran parte facilmente preventivabili. La macchina dell’accoglienza arranca sempre quando la pianificazione perde di vista le scadenze naturali degli eventi stagionali, per quanto in ritardo possano sembrare. Tra questi, appunto, l’estate. È arrivata. Problemi inclusi.

Il punto debole – collegamenti più viabilità più parcheggi, da intendere come sommatoria e non come incremento – soffre da sempre scarsità e lentezza di investimenti infrastrutturali (dice niente la statale 275?). Alcune delle mete più ricercate e ambite, Gallipoli, Otranto e Polignano, solo a mo’ di esempio, non hanno saputo darsi per tempo un’articolazione efficace di aree sosta a servizio di città e spiagge, letteralmente prese d’assalto.

La stagione in corso, tra vincoli, saturazione o sequestri, impedisce l’uso di ampi tratti del litorale, sicché i primi turisti arrivati hanno scoperto a proprie spese cosa vuol dire “il mare fuori” (dalla propria portata, andrebbe specificato, se la vettura va lasciata chissà dove e la spiaggia raggiunta chissà come, senza servizi integrativi di bus e navette a corto raggio). Casi limite per la dimensione del problema, non certo casi isolati. Provare per credere, se avete voglia di sauna a costo zero.

I collegamenti aerei vivono la stagione del riflusso. L’epoca appagante ma evidentemente fugace (e illusoria) del low cost è un ricordo sbiadito. Le offerte a basso prezzo sono le prime a volare, raro esempio di efficienza applicata al decollo. La cabrata delle tariffe è la variante economica del terzo principio della dinamica: più aumenta la propensione a viaggiare più diminuisce la convenienza a farlo, grandezze uguali e contrarie. Il piano dei collegamenti soffre di improvvise rarefazioni, la battaglia delle tasse d’imbarco tende a svuotare di vettori gli aeroporti (e così un braccio di ferro a Venezia si ripercuote in Puglia, ad abundantiam). E anche sul fronte ferroviario si procede a scartamento ridotto, per restare alla terminologia di settore: aspettando l’alta velocità per tutti (fermarsi a metà strada non vale, e la Puglia è talmente lunga che ha almeno quattro nazioni prospicienti al di là del mare), a godere sono le regioni più facilmente raggiungibili, dati alla mano. Figurarsi cosa sarebbe qui se ogni elemento filasse liscio. Intanto, ed è tutto dire, si punta al risultato minimo: schivare, cioè, il pericolo di un isolamento ferroviario di Taranto sulle direttrici verso Milano e Roma, ventilato da Trenitalia. In caso contrario, un danno e una beffa nel 2023 per la capitale dei Giochi del Mediterraneo del 2026 (a meno che il provare a fare acqua non sia stato requisito necessario, alla candidatura prima e alla designazione poi).

Quanto all’orizzonte “ampio” di servizi una volta arrivati alla meta, cos’altro aggiungere alle cronache marziane offerte a più riprese quale prodotto tipico del territorio? La tangenziale di Bari – in attesa delle magnifiche sorti e progressive dei progetti in cantiere – è un inferno, a fiamma viva nelle ore di punta; i collegamenti dall’aeroporto di Brindisi un miraggio; l’attraversamento del piazzale della stazione di Lecce, al netto dei ritardi, un florilegio di imprecazioni: lavori in corso per restyling, niente auto, e così sarà a interventi ultimati per via del ribaltamento dell’ingresso principale, operazione tuttavia rimasta a mezz’aria per intoppi vari, cosa che imporrà per chissà quanto ai viaggiatori in arrivo o in partenza acrobazie e virtuosismi che neanche Le Cirque du Soleil (ma senza poesia).

Soluzioni? Dare a tutti, col benvenuto, anche un caloroso arrivederci a tempi migliori. E anticipare l’estate a ottobre: di sicuro farà caldo, la tentazione sarà quella di andare al mare. In otto mesi possibile che qualcosa di buono possa accadere, a cominciare dai parcheggi. Ma se saremo fortunati e a luglio farà freddo, un po’ per gli sconvolgimenti in atto, un po’ per le congiunzioni astrali non proprio benevole, sarà bello sorbire tra pochi intimi il caffè in ghiaccio con latte di mandorla davanti a un caminetto acceso, senza parcheggi da cercare, nuovi posti da vedere, sudorazioni eccessive da soffrire. La transizione ecologica con cambio climatico. Vieni a svernare in Puglia.
 

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