“Troppo neri”, ma umani nel racconto di Saverio Tommasi

Il giornalista fiorentino in Puglia per presentare il suo volume nell’ambito della rassegna “L’Europa e il Mediterraneo: libri ed incontri per un mare di partecipazione”. In copertina una mano «che simboleggia la capacità di afferrare speranze»

“Troppo neri”, ma umani nel racconto di Saverio Tommasi
di Luana PRONTERA
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Giovedì 18 Aprile 2024, 06:53 - Ultimo aggiornamento: 23:24

«Il libro contiene informazioni per crescere in modo collettivo. Ci sono storie, c’è l’umanità. Ci sono mondi che proviamo a mostrare. C’è la forza di prendere a calci i muri e le frontiere». A parlare è Saverio Tommasi, giornalista di successo, “penna” di Fanpage.it, autore di reportage numerose inchieste e presidente di Sheep Italia onlus attiva dal 2019 nel campo dei diritti umani. Il giornalista fiorentino, autore di una serie di libri, sarà in Puglia per presentare il suo libro Troppo Neri (Feltrinelli 2023). Gli incontri fanno parte della rassegna dal titolo: “L’Europa e il Mediterraneo: libri ed incontri per un mare di partecipazione”, organizzata dall’Associazione Culturale “Festival Nazionale del Libro” e sostenuta dal Consiglio Regionale della Puglia.

La copertina del volume mostra una mano. L’immagine è evocativa tanto quanto il titolo “Troppo Neri”. «Io sono innamorato delle mani» precisa Tommasi. «Le mani ci rendono tutti identici ma soprattutto conservano i segni del lavoro, della fatica. Ci dicono chi siamo qual è il nostro potenziale. Esse simboleggiano la capacità di costruire, di afferrare speranze, di trasformarle in realtà concrete e definibili. Il titolo vuole essere uno schiaffo contro tutti coloro che rifiutano di essere chiamati razzisti. A coloro che con la bocca dicono di “non fare discriminazioni” e con i fatti concreti dimostrano tutt’altro». Il linguaggio chiaro e versatile dell’autore corre insieme alle fotografie scattate da Francesco Malavolta fotogiornalista impegnato da oltre vent’anni nella documentazione dei flussi migratori. Un lavoro che lo ha spinto a viaggiare lungo i confini di una Europa sempre più blindata e difficile da raggiungere via terra o via mare. «Nel libro ci sono due racconti che corrono in parallelo. Il mio e quello delle oltre 60 immagini presenti» precisa Tommasi. «Le parole scavano uno spazio alle foto e le foto catturano istanti, scene di vita, emozioni che appaiono vicinissime e simili, identiche alle nostre. Vogliamo raccontare mondi sconosciuti usando la prospettiva del soccorso e dell’umanità». E incalza. «Il problema non sono quasi mai le migrazioni ma il colore della pelle e la povertà. Queste persone danno fastidio perché sono “troppo nere”, troppo scenografiche, troppo evidenti». E continua: «C’è un dato che deve farci riflettere. Dall’inizio del conflitto in Ucraina c’è stata una migrazione forzata verso l’Europa di oltre 21 milioni di persone. Alcune sono ritornate in patria altre no. Gli immigrati non ucraini giunti in Europa nello stesso periodo sono stati circa 330mila. L’immigrazione ucraina è stata molto più massiccia ma gestita e accolta meglio.

Perché?». C’è una sola regola fra gli immigrati in partenza: “Non si inizia mai un viaggio insieme a un congiunto” perché il viaggio potrebbe trasformarsi in dramma e loro lo sanno. In Italia solo il 16% degli immigrati è salvato dalle navi delle ONG. Fra loro ci sono donne all’ottavo stupro in due anni di viaggio. Ci sono figli piccolissimi che sono, per le madri, l’unico bagaglio che valga la pena portare con sé e salvare. E poi, oltre ai migranti che affrontano viaggi spietati e pericolosi, esistono anche le seconde e terze generazioni. Ragazzi e ragazze senza cittadinanza, senza passato, troppo neri per essere considerati italiani, o troppo italiani per essere considerati nigeriani, etiopi o afghani. Con gli stessi desideri dei compagni italiani ma senza gli stessi diritti. Tommasi racconta queste storie senza mai perdere di tenerezza o lucidità. Lo fa nel profondo sud, partendo da Tiggiano vicino a Santa Maria di Leuca, approdo sofferto di molte persone. Lo fa in questi giorni in cui è ancora vivo il dolore per la morte di un giovane ragazzo “dalla pelle nera” morto a 15 anni, nel giorno del suo compleanno.

Da oggi a il tour pugliese di presentazioni del libro “Troppo Neri” di Saverio Tommasi. In tutte le tappe è prevista la presenza di Loredana Capone, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia. Alle 10 Saverio Tommasi incontrerà gli studenti dell'Istituto Tecnico Economico Statale Polo Commerciale "Pitagora" di Taranto introdotto dalla dirigente Nadia Bonucci. Alle 19, l'appuntamento si sposterà a Palazzo Serafini Sauli a Tiggiano, in provincia di Lecce con i saluti del sindaco Giacomo Cazzato. Il giorno successivo, il primo incontro sarà alle 11 presso l'I.P.S.S.S. "F. L. Morvillo Falcone" di Brindisi con i saluti della dirigente Irene Esposito. Alle 19, ci sarà un incontro per la cittadinanza al Frantoio del Palazzo Marchesale a Galatone (Lecce). I saluti iniziali saranno a cura di Flavio Filoni, Sindaco di Galatone e il dialogo curato da Valeri De Vitis. Sabato 20 aprile, alle 11:00, gli studenti si riuniranno al Liceo Classico "P. Colonna" di Galatina, sempre in provincia di Lecce, per incontrare Tommasi. I saluti iniziali saranno tenuti dalla dirignte Maria Rita Meleleo. Alle 19, presso il Convitto Palmieri a Lecce, ci sarà un altro incontro aperto alla cittadinanza. I saluti iniziali saranno affidati a Luigi De Luca, Direttore del Museo Castromediano di Lecce e coordinatore dei Poli Biblio-Museali della Regione Puglia, Carlo Salvemini, Sindaco della Città di Lecce, Paolo Foresio, Assessore allo Spettacolo e al Turismo della Città di Lecce, Marco Giannotta, vicepresidente Teatro Pubblico Pugliese, e Loredana Capone, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia coordina e modera Valeria Blanco, giornalista.

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