E' polemica tra maggioranza e opposizione sullo staff della sindaca

Angela Carluccio e Stefano Alparone alla cerimonia di proclamazione del Consiglio
Angela Carluccio e Stefano Alparone alla cerimonia di proclamazione del Consiglio
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Agosto 2016, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 18:18
BRINDISI - E' scontro senza quartiere, tra maggioranza e opposizione, sulla nomina dello staff della sindaca Angela Carluccio, del quale fanno parte il giornalista Gianmarco Di Napoli, Giada Rampino e Francesco Zingarello Pasanisi. Ieri, infatti, il Pd attaccava sostenendo che "mentre Robin Hood toglieva ai ricchi per dare ai poveri, il sindaco Angela Carluccio fa l’esatto contrario: toglie ai servizi per l’infanzia per comporre il suo staff".
Il Partito Democratico di Brindisi, infatti, denunciava che i 113mila euro annui per quattro assunzioni (tre delle quali già effettuate) erano stati recuperati da capitoli di spesa destinati al pagamento degli insegnanti delle scuole materne e degli asili nido. "Vergogna! Il sindaco Carluccio, in sintesi, toglie denaro ai servizi per l’infanzia - scrivevano - per mantenere uno staff del quale poteva anche fare a meno, alla stregua di altri Comuni italiani che stanno operando tagli proprio sugli staff per contenere la spesa pubblica. Con quale conseguenza? Detto in soldoni, gli aspiranti insegnanti che fanno parte delle famose ‘short list’ dell’Amministrazione comunale e che ambiscono ad entrare nelle scuole materne ed asili nido, possono dire addio alla speranza di poter lavorare, almeno per i prossimi tre anni: il sindaco Carluccio ha deciso, infatti, che quei soldi le serviranno per pagare il suo staff.

Poi, il Pd ha incalzato l'amministrazione anche sul fatto che "tutti e tre i componenti lo staff sono persone riconducibili a Ferrarese", definiti "una vera e propria ‘setta’, creata ad hoc dai fidi consiglieri della Carluccio per avere le mani in pasta ovunque". Ma anche Movimento 5 Stelle e Brindisi Bene Comune hanno attaccato l'amministrazione, insistendo sulla provenienza dei componenti dello staff e sul costo per le casse comunali.

Oggi, però, da palazzo di città è giunta una precisazione proprio riguardo alle spese per le nuove assunzioni. "E’, ovviamente, del tutto priva di fondamento - si legge nella nota - la tesi sostenuta da alcuni partiti d’opposizione secondo cui il denaro reperito per la copertura delle spese dello staff della sindaca sia stato sottratto alle scuole materne o agli asili nido comunali. In vista del prossimo anno scolastico, in bilancio era stata prevista la possibilità di assumere insegnanti supplenti. Ma nel frattempo le relative graduatorie sono state bloccate per una serie di ricorsi, determinando l’impossibilità di utilizzare le risorse impegnate. Il settore Servizi sociali ha comunque provveduto ad assicurare un numero di insegnanti sufficienti a garantire la copertura delle classi e anche eventuali assenze nel corso dell’anno scolastico. Non essendo più possibile (né necessario) utilizzare le somme già previste in bilancio per i supplenti, si è ritenuto di dirottare quelle risorse per la copertura delle spese dello staff della sindaca. Dunque, nulla è stato sottratto ai bambini. Anzi, con la stessa delibera di variazione di bilancio, è stato deciso un ulteriore stanziamento di 200mila euro destinati alla retta di ricovero per i minori soli, presso istituti di assistenza".

Spiegazioni che, però, non hanno convinto né il Pd né il resto dell'opposizione. "Riteniamo - scrivono i democratici - che quasi 600mila euro in cinque anni per lo staff siano troppi, soprattutto per un Comune richiamato a responsabilità dalla Corte dei conti solo qualche mese fa. Sappiamo bene che in quel periodo Carluccio non c’era, ma la moralizzazione della pubblica amministrazione  è la prima richiesta che oggi ci fanno i cittadini. E dovrebbe essere il primo obiettivo di un pubblico amministratore per contrastare avversione e disinteresse da parte dei cittadini stessi". Ma il Pd si chiede anche "Se la graduatoria pubblica è bloccata, da cosa è stata bloccata? E perché lasciare 16mila euro per il 2016 nel capitolo10116, destinato a  personale a tempo determinato da destinare agli asili nido? Perché il Commissario Castelli, che è uomo di Stato, ha previsto lo stanziamento di quelle somme per tre anni, appena due mesi fa? E la cifra destinata nel tentativo di far brillare la ‘stella Carluccio’ nel cielo di Brindisi e, cioè, 113mila euro l’anno, assorbe per intero la cifra che per legge può essere prevista per lavoratori a tempo determinato selezionati in maniera trasparente presso l’amministrazione di Brindisi? Toglie, cioè, possibilità di lavoro a giovani laureati selezionati pubblicamente e con trasparenza? Restiamo in attesa che il sindaco chiarisca da quali capitoli i Servizi sociali distrarranno le risorse necessarie a coprire, probabilmente attraverso cooperative, le eventuali necessità degli asili nido e scuole materne. E quelle selezioni saranno pubbliche? Mantenere quella previsione da parte di un uomo di Stato, quale è Castelli, significava volontà di trasparenza, al di là dell’eventuale ‘blocco delle graduatorie’ esistenti; un blocco che la maggioranza sostiene sia intervenuto a questo punto dopo la sua previsione e che il sindaco chiarirà per dovere con gli atti, anche perché gli aventi diritto potrebbero dubitare della sua buona fede".

Anche i 5 Stelle, attraverso Stefano Alparone e Elena Giglio parlano di spiegazioni "insufficienti e lacunose". Sia rispetto alla necessità di avere uno staff tanto nutrito a spese della collettività. Sia rispetto alle pendenze giudiziarie del nuovo portavoce della sindaca e infine, "ultima, ma non ultima, la questione coperture. Per trovare i soldi da destinare al suo staff, 113.482 euro l’anno fino al 2018, la sindaca, con il consenso degli assessori presenti (assente proprio quello al Bilancio), hanno pensato bene di attingere ai capitoli 4116 (assegni per il personale a tempo determinato della scuola materna) ed il 10116 (assegni fissi per il personale a tempo determinato da destinare agli asili nido). Il tentativo di motivare tale indecenza, si è individuato nel blocco delle graduatorie, causa alcuni ricorsi e la conseguente impossibilità di utilizzo delle risorse. Peccato, però, che questo blocco dovrebbe riguardare unicamente il 2016, ma che i tagli riguardino anche 2017 e 2018". Insomma, concludono Alparone e Giglio, "ci pare francamente assurdo che, per assicurarsi ben quattro collaboratori, che, al netto di quanto detto, non capiamo veramente a cosa serviranno, si abbia l’insensibilità di andare a tagliare capitoli così delicati, blocchi o non blocchi delle graduatorie. Rimaniamo convinti che, il primo vero segnale, oltre al trasloco, con relativa ristrutturazione degli uffici da palazzo Nervegna a piazza Matteotti, sarebbe dovuto essere proprio un gesto di responsabilità: il Comune è in una situazione critica e sono ben altri i settori che hanno bisogno di risorse, ed allora un buon amministratore, dovrebbe fare di necessità virtù e avrebbe dovuto trovare all’interno le professionalità necessarie. Se la sindaca, non è in grado di gestire le deleghe che ha trattenuto sua sponte, o ha sopravvalutato se stessa o, molto più
probabile, continua ad essere ostaggio di scelte non sue".

Noi Centro, però, non ci sta e controbatte: "E’ vergognoso manipolare la realtà ma ancora più abominevole tentare di strumentalizzare, per fini politici, i bambini. Un’opposizione ancora arrabbiata e che non vuol prendere atto del suo ruolo (al punto da aver disertato in massa la cerimonia di proclamazione del Consiglio comunale, offendendo i cittadini e il mandato che è stato da loro assegnato) continua ad arrampicarsi sugli specchi diffondendo note scritte dalla solita penna unta di livore che tentano di delegittimare chi il suo ruolo lo ha conquistato democraticamente". Mai, sostengono dal movimento fondato da Massimo Ferrarese, "l’amministrazione comunale avrebbe potuto pensare di sottrarre un solo euro destinato alle scuole materne e in effetti non l’ha fatto. Il denaro destinato alla copertura delle spese dello staff, infatti, non avrebbe potuto essere utilizzato in altra maniera in quanto non più utile per le spese relative alle supplenze, così come spiegato in modo esauriente con la nota del Comune di questa mattina". Noi Centro, inoltre, sottolinea come l'amministrazione precedente, a guida Pd, spendesse più denaro per appena due collaboratori del sindaco.  "Il Pd, o chi per lui, si assumesse - concludono - le proprie responsabilità, quelle che toccano agli sconfitti nelle elezioni amministrative: svolgere il ruolo di opposizione in maniera corretta e onesta nei confronti dei cittadini".
© RIPRODUZIONE RISERVATA