Crisi a Palazzo, c'è la sfiducia. D'Attis: ora dal notaio. Luperti: no, si va in consiglio

Marika Rollo e Pasquale Luperti
Marika Rollo e Pasquale Luperti
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 17:42
BRINDISI - Protocollata questa mattina la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri del gruppo dei Coerenti per Brindisi Pasquale Luperti e Marika Rollo, i quali solo pochi giorni fa hanno annunciato l'uscita dalla maggioranza che regge l'ammiinstrazione comunale. Diciassette le firme in calce al documento, dunque ben più di quante fossero necessarie per la consegna. Ma il numero diciassette dovrà tornare, e sarà fondamentale, in consiglio comunale. Servono, infatti, diciassette voti per mandare a casa l'amministrazione e la sindaca Angela Carluccio.

La mozione sarà discussa in aula, secondo quanto prescritto dallo statuto comunale, non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla data di presentazione, dunque fra il 2 ed il 22 di febbraio. A fissare la data potrebbe essere già la conferenza dei capigruppo prevista per domani. Più si allungheranno i tempi, tuttavia, più la maggioranza avrà margini di manovra per provare a recuperare i numeri in Consiglio, evitando lo scioglimento dell'amministrazione.

«Ho letto - commenta Luperti - le dichiarazioni del sindaco, che apre a tutte le forze politiche che vogliono entrare in maggioranza. Ecco, non ho capito perché invece ha fatto scappare chi l'ha sostenuta dal primo giorno. Ha fatto scappare prima Impegno Sociale e ora noi. Della delega ci interessa ben poco: a noi interessa il bene della comunità ed avere un po' di dignità».

Una parte della minoranza (Mauro D'Attis e Forza Italia su tutti) spingono, però, per andare subito dal notaio e protocollare le dimissioni per chiudere subito l'esperienza Carluccio. Ma a chi gli chiede se firmerà le proprie dimissioni davanti al notaio, come molti gli chiedono, per mandare a casa la maggioranza prima della discussione consiliare Luperti risponde: «Dal notaio non andiamo, perché ho promesso alla sindaca che se l'avessi sfiduciata lo avrei fatto in consiglio comunale. In quella sede spiegheremo perché stiamo mandando a casa l'amministrazione. Ho visto gli appelli di Argese, di Marino, di D'Attis ma le decisioni le prendiamo io e il consigliere Rollo. Decidiamo noi. E ci vedremo in consiglio comunale».
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