Aeroporto del Salento, tagli ai voli, il rischio si allontana. Ma arriva il parcheggio con 1.500 posti auto

Aeroporto del Salento, tagli ai voli, il rischio si allontana. Ma arriva il parcheggio con 1.500 posti auto
di ​Paola COLACI
5 Minuti di Lettura
Sabato 6 Gennaio 2024, 10:20

Agire per preservare l’offerta di voli già esistente tra Brindisi, Roma e gli hub di Milano e Bergamo. E scongiurare il rischio di tagli alle tratte: in testa il primo volo del mattino di Ita Airways per Linate, con partenza alle 6.10, e quello di ritorno delle 22.05 dallo stesso aeroporto milanese. Un pericolo che - seppure ridimensionato rispetto alle allarmistiche previsioni dei giorni scorsi - nei fatti non è ancora del tutto scongiurato. Del resto la compagnia di bandiera non naviga nelle migliori acque. E l’ancora di salvezza per l’hub salentino - con il suo potenziale di 1,7 milioni di utenti tra Lecce, Brindisi e Taranto - potrebbe passare dall’imminente fusione con Lufthansa.

Il futuro dell'hub 

Ma il Salento ora guarda anche alla programmazione a medio e lungo termine. «E punta a investire sul potenziamento dell’offerta di collegamenti. Anche in vista della prossima stagione turistica e del G7 di giugno a Borgo Egnazia» annuncia il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile. Poi aggiunge: «Anche per il 2024 si conferma un milione di posti sui voli di collegamento con la Lombardia». Ma all’orizzonte dello scalo brindisino ci sono anche i servizi. «A partire dal bando per il nuovo parcheggio da 1.500 posti auto».


Numeri e bilanci, stato dell’arte, prospettive per il futuro e investimenti.

Questi i temi al centro del tavolo di confronto tenutosi ieri mattina a Palazzo Carafa sul tema dello sviluppo dell’aeroporto del Salento. A far partire le convocazioni era stato il sindaco Carlo Salvemini. Un vertice tra lo stesso Vasile, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il presidente della Camera di Commercio Mario Vadrucci e l’assessore al Turismo e alle Attività produttive Paolo Foresio.

Previsioni moderatamente ottimistiche a margine del confronto. A partire dalla conferma del milione di posti a disposizione dei passeggeri che nel 2024 voleranno tra Brindisi e i tre aeroporti di Milano Linate, Malpensa e Bergamo Orio al Serio.

«Ma Aeroporti di Puglia ha voluto fornire tutte le informazioni che descrivono l’ottimo stato di salute del nostro aeroporto, gli investimenti in cantiere, il lavoro effettuato per innovare ed elevare i sistemi di sicurezza - ha fatto sintesi Salvemini - E poi le piste di atterraggio, il prossimo incremento di aree a parcheggio con nuovi 1500 posti». Secondo il numero uno di Palazzo Carafa, poi, la sfida che i tre territori serviti dallo scalo, «non è infrastrutturale o dovuta a disattenzioni o disparità territoriali. Ma è quella con un mercato in evoluzione, nell’ambito del quale la compagnia di bandiera attraversa l’ennesimo momento di difficoltà che ci auguriamo attraverso la fusione con Lufthansa possa essere definitivamente superato». Poi le sollecitazioni ad AdP che pure non sono mancate: « Siamo un territorio che non sarà servito in tempi brevi dall’alta velocità ferroviaria. A tutti i salentini va garantita la possibilità di raggiungere in tempi veloci le capitali amministrativa ed economica del nostro paese. Nessuno ha interesse a ridimensionare un’offerta che riceve ampi riscontri in termini di utilizzo e che presenta prospettive di crescita. C’è un futuro da costruire, invece. Sulla collaborazione, sul gioco di squadra, sulla consapevolezza del ruolo decisivo che il trasporto aereo ha avuto e avrà in futuro per il territorio salentino, non solo per il turismo, ma anche per garantire a tutti noi di sentirci collegati al mondo e alle opportunità che offre».

La sfida del futuro 


«L’aeroporto del Salento è stato negli ultimi vent’anni il più importante elemento infrastrutturale della crescita del nostro territorio» ha aggiunto il presidente della Provincia, Minerva. Sotto i riflettori del numero uno di Palazzo dei Celestini, poi, i collegamenti- ancora carenti - tra l’aeroporto brindisino e il Salento, soprattutto. « Con il presidente Vasile, con il governo regionale, il Salento e le sue città condividono la sfida della crescita futura di questo scalo, che deve essere meglio collegato alla provincia, consentendo a chi atterra di non doversi sottoporre a lunghi viaggi per collegarsi a località come Gallipoli, Otranto o Leuca, oltre che al capoluogo. Su questo punto lavoreremo assieme alla Regione Puglia per garantire nei prossimi anni più numerosi ed efficienti collegamenti con il territorio provinciale attraverso il trasporto pubblico» ha aggiunto. A portare sul tavolo le istanze di aziende e imprese del territorio il numero uno della Camera di Commercio, Vadrucci: «È stato un incontro positivo nel quale è stata restituita la realtà che caratterizza oggi l’aeroporto del Salento e le prospettive di sviluppo dell’infrastruttura – ha rilevato a margine il numero uno dell’ente camerale leccese – resta aperta la partita dei voli Ita sulla quale purtroppo oggi non possiamo preventivare un esito certo».
Duro attacco all’indirizzo di Vasile , di contro, da parte dei consiglieri regionali salentini di centrodestra Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Giacomo Conserva, Gianni De Blasi, Massimiliano Di Cuia, Antonio Gabellone, Paride Mazzotta, Renato Perrini, Antonio Scalera. «Sull’Aeroporto del Salento solo annunci e fumo negli occhi, gli stessi propinati nel nostro sopralluogo congiunto del 10 dicembre 2022. Il presidente Vasile, non cambia copione: a Lecce – su invito del sindaco Salvemini, improvvisamente interessato alle sorti del nostro scalo aeroportuale – è venuto a raccontarci che non c’è disparità di investimenti e politiche tra gli aeroporti di Brindisi e Bari. Peccato che i dati lo smentiscano in maniera clamorosa. Ci si accusa di propaganda ma la vera propaganda è quella di Vasile e di chi rilancia le sue favole sull’aeroporto di Brindisi, che “in termini di dotazioni tecnologiche e infrastrutturali non ha nulla da invidiare rispetto all’aeroporto di Bari e ha molto in più rispetto a tanti aeroporti italiani”. Nulla di più falso».
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