Voli, il territorio insiste. «Ora vogliamo la qualità: basta partenze all’alba»

Voli, il territorio insiste. «Ora vogliamo la qualità: basta partenze all’alba»
di Valeria Blanco
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Martedì 5 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 07:36

La vera battaglia per il Grande Salento non può essere quella, al ribasso, per mantenere voli che rischiano di essere soppressi, sebbene l’ultima, vinta pochi giorni fa - quella per scongiurare la cancellazione del Brindisi-Linate del mattino - abbia dimostrato che il territorio e i suoi rappresentanti istituzionali sono pronti a combattere per difendere il diritto alla mobilità. La vera battaglia è quella per potenziare l’aeroporto del Salento e con esso tutti i collegamenti - anche quelli su gomma e su rotaia - che riguardano le tre province di Lecce, Brindisi e Taranto. Da qui, la richiesta di un tavolo in Regione con il presidente Michele Emiliano, l’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia, i presidenti delle tre Province, il presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile e tutti i parlamentari salentini.

Il presidente Vadrucci


È questo, in sintesi, il risultato dell’incontro convocato per ieri mattina nella Camera di Commercio di Lecce dal presidente Mario Vadrucci, da sempre in prima linea sul tema dei trasporti e della mobilità. «L’incontro - spiega Vadrucci - ha avuto una forte valenza politica: ha sancito l’unità d’intenti delle tre province che ora chiedono non solo maggiori collegamenti, ma anche una maggiore qualità in tutte le esperienze di viaggio da e per il Salento».

Solo per fare un esempio, il primo volo per Roma parte alle 5.45 e non è certo agevole. Il territorio chiede che anche su questi, che dettagli non sono, si faccia attenzione a mantenere alta la qualità. «Dal momento che la Regione fornisce risorse ingenti alle compagnie aeree - prosegue Vadrucci - è legittimo pretendere un rafforzamento dell’Aeroporto del Salento, un’implementazione delle rotte e non ultimo voli in orari “comodi”, perché la qualità della vita ha un suo valore. Vogliamo pensare a un aeroporto che sia anche a servizio dei tantissimi turisti, ma che sia in primo luogo funzionale per gli abitanti delle tre province che da esso sono servite».

L'incontro in Camera di Commercio

All’incontro di ieri hanno partecipato i componenti della Giunta camerale leccese, le associazioni di categoria, gli Ordini professionali, i sindacati e le associazioni dei consumatori. Da Brindisi è arrivato il vicepresidente di Confindustria Giuseppe Danese e l’appoggio del nuovo presidente della Camera di Commercio Brindisi-Taranto, Vincenzo Cesareo. «Ben comprendo l’allarme - ha scritto Cesareo - e mi riservo, una volta insediata la Giunta camerale, di portare l’argomento alla sua attenzione in modo da avviare una riflessione collegiale. C’è sin d’ora la mia disponibilità per incontrare il presidente Emiliano e gli assessori».


Tutti d’accordo, dunque, nel sottolineare come il rafforzamento dell’aeroporto sia non più rinviabile e come debba andare di pari passo con una maggiore attenzione alle politiche di mobilità. Lo ribadisce il documento prodotto alla fine dell’incontro: «Ci poniamo come obiettivo - si legge nella nota - il miglioramento della rete diffusa di collegamenti fra i principali hub aeroportuali, portuali e ferroviari e il resto del territorio salentino. Avvertiamo la necessità di un potenziamento dei servizi di trasporto interno». Una visione che si scontra con la necessità, emersa nelle ultime settimane, di lottare per non vedersi privati di collegamenti già garantiti. «Riteniamo che l’attivazione che ci ha permesso di “conservare” il volo per Milano debba essere canalizzata per chiedere un potenziamento degli investimenti e dei collegamenti con l’aeroporto di Brindisi, una migliore funzionalizzazione delle coincidenze, un aumento qualitativo più generale dei servizi di trasporto, considerando che l’Aeroporto del Salento è un hub a servizio di una popolazione di almeno tre province, con un territorio in costante ascesa da vent’anni a questa parte in termini di flussi turistici. Invece, alla marginalità geografica con cui ci troviamo da sempre a convivere, oggi si sta aggiungendo che viaggiare da e per Brindisi è diventato più complicato, come numero di rotte, orari di volo, tempi di scalo e coincidenze, aumento dei costi. Un problema generale che ci rende ancora più marginali anche rispetto ad altri territori e ad altri scali aeroportuali. Un danno per gli imprenditori del territorio e per la destinazione Salento, che rischia di essere penalizzata rispetto ad altri competitor che hanno ripreso quota dopo la pandemia».

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