Centro storico nell'abbandono, proposte di rilancio: «Detassazione per le nuove attività»

Gianni Valeri
Gianni Valeri
di Diego Galli
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 14:52

«Servono delle strategie di detassazione che favoriscano l'apertura di nuove attività e che spronino il ritorno dei residenti, solo così possiamo salvare il centro storico di Viterbo». Chi parla, Gianni Valeri, il cuore del capoluogo della Tuscia lo vive ogni giorno. Lo fa da dietro il bancone dell'omonimo bar in via della Cava, ereditato dal padre, locale storico con oltre 50 anni di attività.

«Il processo di migrazione che porta gli abitanti oltre le mura continua è attivo da anni, spronato dalla proliferazione di nuove zone commerciali e residenziali.

Va corretta questa tendenza prima che sia troppo tardi». Chi dovrà porvi rimedio, secondo Valeri, sarà il futuro primo cittadino occupandosi innanzitutto di questioni sotto gli occhi da molto tempo: decoro urbano, contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti tra le vie del centro e pulizia, in primis.

«I parcheggi non sono un problema sottolinea negli anni sono anche aumentanti. La gente, piuttosto, dovrebbe cominciare a camminare un poco, magari incentivata da un sistema di trasporti pubblici più efficiente». Una lancia viene spezzata dal gestore del bar anche in favore degli ultimi due assessori allo Sviluppo economico: «Sonia Perà prima e Alessia Mancini poi (rispettivamente amministrazione Michelini e Arena, ndr) sono due persone che non ci hanno mai fatto sentire troppo soli. Negli anni, inoltre, è tangibile l'aumento dei locali di ristorazione e dei B&b. Un segno tangibile, credo, del valore attrattivo di Viterbo, anche se resta un turismo mordi e fuggi».

Compito della prossima amministrazione, secondo Valeri, sarebbe anche quello di riprendere in mano progetti andati perduti tra le stanze di palazzo dei Priori. «Non se ne è più parlato, ma il mercato del sabato dovrebbe finalmente tornare al suo posto, opportunamente riqualificato. Allo stesso modo - aggiunge - anche la realizzazione dell'albo delle Botteghe storiche andrebbe spronata. Sono entrambi progetti, insieme al già accennato detassamento, che potrebbero innescare un effetto domino positivo, permettendo il ritorno di attività e persone dentro le mura. Saremmo noi commercianti i primi a investire, ma devono aiutarci in qualche modo».

Intanto, nonostante la pandemia, un primo risultato è arrivato col Superbonus 110%, grazie al quale molte palazzine dei quartieri storici sono tornate a brillare e a ospitare nuovi residenti. Guardando al futuro, Valeri cerca di infondere speranza. «Si diceva che senza militari Viterbo sarebbe scomparsa. Invece - osserva - siamo ancora qui, anche dopo il Covid. Ci serve solo il supporto di qualcuno per tornare a combattere e resuscitare, finalmente, la città».
 

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