«Taranto penalizzata, il ministro Lorenzin ci risponda»

«Taranto penalizzata, il ministro Lorenzin ci risponda»
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Sabato 26 Marzo 2016, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 15:04
Un’interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presentata in Commissione dai parlamentari tarantini Ludovico Vico e Michele Pelillo sulle problematiche connesse dal fresco piano di riordino della Sanità in Puglia e, naturalmente, con riferimento precipuo alla provincia di Taranto.

Pelillo e Vico partono da un dato di fatto: «La Asl Taranto paga una penalizzazione storica quantitativa e qualitativa, per errori di valutazione (carichi di lavoro e piante organiche) e per mancata istituzione di servizi. I piani di riordino precedenti prevedevano reparti e Unità Operative per il pubblico e per il privato, il privato li ha realizzati, nel pubblico non sono mai stati avviati». Poi arriva il Piano di Riordino 2016 che prevede: «600 posti letto in meno (lo standard nazionale è 3,7 posti letto per ogni 1000 abitanti, la Regione Puglia è indirizzata verso il 3,4. Intanto a Bari, 1milione200mila abitanti con la provincia, sono previsti 4.433 posti letto pari al 37,6xmille, a Taranto, 560mila abitanti con la provincia, sono previsti 1161 posti letto pari allo 2,9xmille abitanti). Inoltre 2000 occupati in meno nella Asl Taranto».
 
Emerge, nella ricostruzione dei parlamentati Pd «un gap per carenza di risorse in termini di assistenza e qualificazione futura con prevedibile impossibilità a rientrare negli standards. In particolare l’impossibilità di rientrare nei termini previsti dalla legge di stabilità 2016. Il piano di riordino ha come obiettivi: “La ratio della legge è quella di ricondurre le strutture ospedaliere dentro un regime gestionale che coniughi efficienza economica, alti volumi, adeguata qualità e la migliore sicurezza delle cure”. In particolare l’efficienza economica (rispetto degli standards e dei volumi) pone tra gli indici di verifica lo standard relativo alla degenza media: meno di 7 giorni di degenza per i ricoveri ordinari.

Il Piano di riordino approvato dalla Giunta Regionale penalizza la Asl Taranto ed il Presidio Ospedaliero di 2° livello SS. Annunziata – Moscati per quanto attiene i posti letto per acuti e soprattutto per quanto attiene i posti letto postacuti. Non è possibile rientrare negli standard senza un percorso assistenziale completo che gestisca le dimissioni ordinarie e le dimissioni protette rendendo disponibili e posti per le acuzie e per l’emergenza. Le lungodegenze non rientrando nello standard delle degenze ( 60 gg. di degenza come limite massimo) rappresentano l'area ideale di postacuzie. Nella Asl Taranto sono previsti per la lungodegenza 24 posti letto: 12 Martina e 12 a Manduria. Questa previsione è certamente utile per il bacino d’utenza di questi ospedali ma non tiene conto della città di Taranto e del Polo Occidentale. Nelle Asl confinanti, che dovrebbero costituire la futura macroAsl, il Perrino di Brindisi concentra 20 p.l.; il Fazzi di Lecce è dotato di 24 p.l.; tutta la Asl Lecce 158 p.l. (nell'insieme un ospedale diffuso che salvaguarderà il raggiungimento degli standard ed eviterà la gestione controllata)».

Non solo: «Il S. Marco di Grottaglie è riconvertito da H-Asl (plesso di II livello) a Ppa (riabilitazione postacuzie). Viene eliminata l'unica lungodegenza del Poc di II livello SS Annunziata–Moscati riducendo fortemente la possibilità di dimissioni protette per quei pazienti che necessitano di ulteriore periodo di cure. Le stesse Reti Cliniche che “devono integrare l'attività ospedaliera per acuti e postacuti con l'attività territoriale...” e in particolare, la Rete delle emergenze cardiologiche, Rete Ictus, Rete Traumatologica ecc...non potranno essere funzionali per l’affollamento. L'affollamento che si registra da anni, con una gestione dirigenziale che ha come unico rimedio il blocco dei ricoveri per l'elezione e l’imposizione dei ricoveri in bis ed extra locati (in altri reparti) continuerà a ridurre sempre di più l'attrattiva, la qualità dell'accoglienza e della presa in carica rendendo improbabile il rientro negli standard ottimali dei volumi e caricando sulle responsabilità individuali di medici e personale infermieristico le carenze gestionali».

E l'allungarsi della degenza ha come conseguenza lo sforamento degli standard. «Come unica possibilità operativa proponibile, il S. Marco di Grottaglie deve conservare oltre alle riabilitazioni specialistiche assegnate la medicina-postacuzie e la lungodegenza (con i servizi previsti), gestite per intensità delle cure in rete con il Poc. A differenza di quanto indicato in tutti i piani regionali deliberati sino al 2015, nel Piano di Riordino Pugliese 2016 nella sanità jonica pubblica della Asl di Taranto, non sono più previste Pneumologia e Chirurgia Toracica. Taranto è l'unica Asl in Puglia priva di pneumologie pubbliche. Il SS Annunziata-Moscati è l'unico Presidio Ospedaliero di 2° livello in Puglia privo di Pneumologia Ospedaliera. Nella provincia di Bari sono previsti 109 p.l. Tutti gli Ospedali di II livello sono dotati di Pneumologia. A Brindisi il Perrino 20 p.l. + 20 Ostuni. Nella BAT Barletta 12 pl, Foggia 50 p.l. + 12 p.l., Lecce 30 p.l. + 12 + 18».

Una situazione paradossale poiché il «danno ambientale di Taranto e provincia merita ben altro riconoscimento e risarcimento. Le malattie acute e croniche respiratorie e la patologia oncologica toracica si manifestano a Taranto con percentuali tra le più alte in Italia. La pneumologia di un ospedale di II livello è anche Utsit (unità di terapia semiintensiva respiratoria) fondamentale per assistere i pazienti che giungono dal Pronto Soccorso e dalla Rianimazione con cui collabora nella presa in carico delle insufficienze respiratorie gravi. La cancellazione della Pneumologia pubblica e la scomparsa dai programmi della Oncoematologia pediatrica meritano la conoscenza delle motivazioni che hanno portato la Regione a definire questo progetto di marginalizzazione della sanità jonica, dal momento che nessun tipo di consultazione territoriale è stata attivata dalla stessa Regione Puglia».

Per tutte queste ragioni, Pelillo e Vico chiedono al ministro Lorenzin «se è a conoscenza della situazione descritta e del Piano di Riordino Pugliese 2016 afferente la Asl di Taranto, e quali iniziative intende assumere per fronteggiare le emergenze sanitarie ed ambientali ed assicurare i Livelli essenziali di assistenza (LEA) per Taranto e Provincia».
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