Lonoce presidente, Sebastio fa l’assessore

Lonoce presidente, Sebastio fa l’assessore
di Michele MONTEMURRO
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Martedì 1 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:00
Lucio Lonoce (Pd) è stato eletto ieri mattina presidente del Consiglio comunale dai consiglieri e l’ex procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio (Mutavento) è stato nominato ieri pomeriggio assessore alla Cultura, Legalità ed Attuazione del Programma dal sindaco, dopo che lo stesso Sebastio, tra gli applausi della maggioranza, aveva annunciato in aula di rinunciare alla corsa per la presidenza, considerato tra l’altro che su Lonoce c’era una larga convergenza, non solo del Pd. Al posto di Sebastio in Consiglio entra Carmela (detta Carmen) Casula.
Con 22 voti segreti a favore in seconda battuta, 4 in più rispetto alla prima quando servivano le preferenze dei due terzi del Consiglio, il consigliere più suffragato in assoluto Lucio Lonoce, rieletto nelle fila del Pd, è riuscito a restare sullo scranno più alto dell’aula consiliare di Palazzo di Città, dove peraltro sedeva dall’inizio dei lavori in qualità di consigliere “anziano”, quindi di più votato a fronte di poco più di 1.800 preferenze. Una prima frattura si è creata durante il primo voto, quando la maggioranza di 23 consiglieri (sindaco compreso) si è arrestata solo a quota 18 su Lonoce; ma alla seconda votazione, verificata l’esistenza di una maggioranza relativa, anche i quattro “dissidenti” sono stati costretti ad allinearsi: quattro, proprio quanto il gruppo che fa riferimento al consigliere Piero Bitetti, che però sostiene di aver votato Lonoce sin dalla prima votazione. Le operazioni di voto sono andate così: al primo turno Lonoce 18, Sebastio 5, Cannone 4, Bitetti 1, bianche 3; al secondo turno Lonoce 22, Sebastio e Cannone 1, bianche 6, Vietri e Ciraci hanno abbandonato l’aula. Unico assente “giustificato” durante la seduta è stato l’avvocato Francesco Nevoli, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle.
 
«Il dato elettorale è relativo, ciò che conta sono le qualità e le capacità personali dei candidati. Sì, ci sono divergenze, ma tutto bisogna cercare tranne divergenze e contrasti. Lonoce è un candidato con qualità di eccelso livello». Così Sebastio ha spiegato la sua rinuncia e Melucci nel pomeriggio è potuto tornare alla carica per nominarlo in giunta. «Alla luce dell’importanza che le questioni connesse alla legalità e alla cultura rivestono all’interno delle linee programmatiche presentate oggi dall’Amministrazione Melucci, il sindaco - si legge in una nota di Palazzo di Città - ha inteso incardinare in giunta, in un ruolo di grande valore e di assoluta garanzia, il dottor Franco Sebastio, già procuratore capo della Repubblica, il cui profilo tecnico si contempera con quello politico assunto tra le forze di maggioranza.
Il dottor Sebastio è stato dunque investito della delega “Cultura, Legalità ed Attuazione del Programma” ed è già al lavoro in preparazione del protocollo d’intesa scaturito dall’ultimo tavolo romano del Cis, previsto alla firma presso Sua Eccellenza il Prefetto di Taranto, suo ideatore e promotore, nei prossimi giorni». 
Come già anticipato nei giorni scorsi, la nota del Comune conferma che il sindaco «ha conferito la delega “Patrimonio e Politiche abitative” a Francesca Viggiano, classe ’81, avvocato, master in diritto tributario, specializzata in locazioni e famiglia, consulente a Bruxelles di progettazione fondi europei». Eletta nel Pd, la Viggiano è stata surrogata già ieri in Consiglio dal primo dei non eletti Gaetano Blè. Il primo cittadino trattiene quindi a sé anche la delega “Pubblica Istruzione e Sport” e provvederà «entro poche ore all’ultima designazione per l’area “Welfare, Politiche Giovanili e dell’Integrazione”».
Come vicepresidente del Consiglio è stato eletto il consigliere di minoranza Tony Cannone (Taranto nel cuore) con 24 voti, poi Nilo ha ottenuto 2 voti, Baldassari 1 e ci sono state 5 schede bianche.
Prima della votazione, durante l’acceso dibattito causato anche dal malfunzionamento dell’impianto audio che ha costretto spesso i consiglieri a gridare per essere ascoltati, si è registrato un botta e risposta post campagna elettorale tra i due candidati sindaco Stefania Baldassari e Piero Bitetti. La direttrice della Casa circondariale ha accusato di «incoerenza» Bitetti perché fino all’ultimo «ha contattato i consiglieri di minoranza» per esser eletto presidente del Consiglio comunale; il diretto interessato ha replicato che non l’ha mai contattata e che è libero di chiamare chi ritiene opportuno.
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