Un centro nella città vecchia al servizio dei senzatetto

Un centro nella città vecchia al servizio dei senzatetto
di Paola CASELLA
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Lunedì 20 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:41
Un luogo in cui anche chi non ha nulla è accolto nel rispetto della sua dignità ed accompagnato verso una condizione di vita migliore.
Ieri mattina, dopo la celebrazione Eucaristica nel duomo, l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, alla presenza delle autorità (per il Comune l’assessore al Patrimonio Francesca Viggiano, l’assessore alle Politiche sociali Simona Scarpati e la consigliera Carmen Galluzzo), ha inaugurato il Centro di accoglienza notturna per i senza fissa dimora, intitolato a “San Cataldo Vescovo” e situato a Palazzo Santa Croce, in Città Vecchia.
Si tratta di un edificio ottocentesco interamente ristrutturato dall’Arcidiocesi e grazie alla generosità di parrocchie, associazioni, movimenti, confraternite e sacerdoti. Ieri, dunque, prima Giornata mondiale dei poveri, istituita da papa Francesco, all’invito ad aprire il cuore Taranto ha risposto con un gesto concreto, dimostrando di saper dare il meglio di sé anche nelle difficoltà. 
All’interno della struttura vi sono cinquantatré posti letto, sistemati in confortevoli camerette suddivise su due piani, dove si trovano anche le docce ed i servizi igienici, la cucina e la sala mensa, con settanta posti. Gli ospiti avranno a loro disposizione l’ambulatorio medico attrezzato, la barberia e la sala televisione. Vi sono poi alloggi per il personale di servizio con cinque lettini. Ed ancora la biblioteca, la direzione e la segreteria. C’è anche uno spazio riservato alle ragazze madri ed ai minori non accompagnati. Vi è una cappella con il tabernacolo per i vari momenti di preghiera e le celebrazioni eucaristiche. 
A pian terreno ogni mattina saranno attivi i servizi normalmente prestati dalla Caritas: Centro di ascolto, Avvocati di strada, Centro antiusura, il Prestito della speranza ed il Progetto Policoro. Tutti servizi che aiuteranno i senza fissa dimora ad incamminarsi verso una nuova vita e ad uscire dalla condizione di povertà attraverso l’accompagnamento al lavoro. 
 
Il Centro aprirà le sue porte agli ospiti presumibilmente all’inizio di dicembre, dopo un colloquio ed un’attenta valutazione delle singole situazioni da parte degli esperti operanti nel Centro di ascolto della Caritas. I volontari, suddivisi in tre turni lungo la notte, vigileranno per assicurare a tutti una permanenza tranquilla. Per l’attivazione della mensa bisognerà attendere il prossimo anno, a partire dal consueto pranzo dell’Epifania che potrebbe costituire l’avvio del servizio. 
L’arcivescovo, nonostante le difficoltà di natura tecnica legate alla conformazione dell’antico immobile, ha guardato sin dall’inizio con favore alla possibilità di aprire il Centro di accoglienza all’interno di Palazzo Santa Croce. Gli interventi di ristrutturazione, realizzati in soli due anni, hanno riguardato il consolidamento dei solai in legno e delle strutture murarie verticali, il rifacimento della copertura, con opere di isolamento termico, l’installazione dei nuovi infissi, la realizzazione di moderni impianti tecnologici, tra cui quello di riscaldamento, con collettore solare per la produzione di acqua calda. L’illuminazione è completamente a led e ciò consentirà un notevole risparmio energetico, con conseguente minore spesa. 
È stato installato, inoltre, un ascensore che servirà tutti i livelli dell’immobile. Importanti anche i lavori per il restauro della facciata, ritornata ora al suo antico splendore.
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