Taranto, 17enne salvato da aneurisma al cervello senza intervento chirurgico

Taranto, 17enne salvato da aneurisma al cervello senza intervento chirurgico
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Lunedì 19 Agosto 2019, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19:29
A Ferragosto, all’Ospedale “SS.Annunziata”, è stato eseguito con successo un delicato intervento di “embolizzazione”. A darne notizia è la Asl di Taranto.
Il paziente è un ragazzo di 17 anni che, con la vigoria della sua età, la notte del 14 agosto è in spiaggia con gli amici ad aspettare l’alba del Ferragosto. Ma per Francesco non è come avrebbe desiderato che fosse. Improvvisamente un lancinante dolore alla nuca, le forze che vengono meno, la corsa in ambulanza verso l’Ospedale “Giannuzzi” di Manduria, il responso della Tac: Francesco ha una emorragia cerebrale. Viene rapidamente trasferito al “SS. Annunziata” di Taranto, un centro riconosciuto all’avanguardia per il trattamento della patologia cerebro-vascolare.
Viene eseguita una Angio-Tac: il ragazzo ha un aneurisma cerebrale che si è rotto e ha provocato una copiosa emorragia. Peraltro in una giornata particolare. Ma bisogna bloccare quell’aneurisma, una nuova emorragia sarebbe sicuramente fatale. Alcuni anni fa non ci sarebbe stata alternativa: per “bloccare” un aneurisma cerebrale sanguinante sarebbe stato necessario un intervento neurochirurgico. Da oltre venti anni, invece, al “SS. Annunziata” di Taranto, viene effettuato un intervento meno invasivo, ma altrettanto efficace: si chiama “embolizzazione”. Anziché raggiungerlo dall’esterno, cioè aprendo la scatola cranica e divaricando il cervello, l’aneurisma viene raggiunto dall’interno e neutralizzato per via endovascolare riempendo la sua sacca con minuscoli filamenti di platino (“spirali”). In pratica, da una puntura dell’arteria femorale all’inguine, il neuroradiologo interventista (questo il nome del medico specialista che esegue questo tipo di intervento) raggiunge l’aneurisma cerebrale “navigando” nelle arterie con cateteri di calibro progressivamente minore sotto la guida dei raggi X. Riempita la sacca con le spirali, il sangue non può più entrarvi e l’aneurisma non può più risanguinare.
Il delicatissimo intervento endovascolare di “embolizzazione” è stato eseguito con successo dal dottor Nicola Burdi, direttore facente funzioni della Struttura Complessa di Neuroradiologia, coadiuvato dal Dott. Delio Monaco, e dai Dottori Umberto Vacalebre e Giordano Nardin della Struttura Complessa di Anestesiologia e Rianimazione. Con i Medici hanno instancabilmente collaborato le équipes infermieristica e tecnica di entrambe le Unità Operative. 
Al buon esito dell’intervento hanno contribuito anche il neurochirurgo Dott. Massimo Galasso e la sua équipe che, preliminarmente, avevano eseguito una “Derivazione Ventricolare Esterna” posizionando un catetere endoventricolare per ridurre la pressione intracranica.
Francesco è adesso ricoverato presso la Struttura Complessa di Rianimazione.
Un importante lavoro multidisciplinare nella giornata di Ferragosto gli sta permettendo di combattere la sua battaglia!
A dichiararlo, in una nota, sono Gina Lupo e Massimiliano Stellato, consiglieri comunali di Taranto, e Bianca Boshnjaku, responsabile del dipartimento Sanità di Puglia Popolare.
Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto, nel giorno di Ferragosto, dai sanitari dell’ospedale “S.S. Annunziata” di Taranto nei confronti di un giovane di 17 anni colpito da una improvvisa emorragia cerebrale.
Senza entrare nelle questioni tecniche del delicatissimo intervento endovascolare di “embolizzazione”, desideriamo ringraziare, a nome della comunità tarantina, il Dott. Nicola Burdi, coadiuvato dal Dott. Delio Monaco, della Struttura Complessa di Neuroradiologia, i Dottori Umberto Vacalebre e Giordano Nardin della Struttura Complessa di Anestesiologia e Rianimazione, il neuroradiologo Dott. Massimo Galasso e le loro instancabili équipes infermieristica e tecnica delle diverse Unità Operative.
Un doveroso plauso - Gina Lupo, Massimiliano Stellato e Bianca Boshnjaku - va a tutti loro per il contributo offerto alla buona riuscita del delicato intervento chirurgico.
La sanità, dunque, quando fatta da professionisti di così elevato spessore, può raggiungere, anche a Taranto, livelli di eccellenza.
La strada avviata é quella giusta ma è ancora lunga e tortuosa.
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