Sanità, fondi per i grandi macchinari dell'Asl di Taranto. Ecco quali nuovi acquisti

La conferenza di ieri mattina
La conferenza di ieri mattina
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 11 Agosto 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:33

 Tecnologie avanzate e di precisione per migliorare i percorsi di diagnosi e cura della sanità jonica. L’Asl di Taranto ha presentato ieri in un incontro al Padiglione Vinci le apparecchiature elettromedicali che andranno a sostituire quelle più vecchie nei centri ospedalieri di tutta la provincia. 

I finanziamenti 


Dei quasi 650 milioni di euro di finanziamenti del Pnrr destinati alla Regione Puglia per la sanità, l’Asl Taranto ne ha ottenuti 26: di questi, circa 15 milioni sono stati destinati all’acquisizione delle grandi macchine (l’altra parte delle risorse servirà per la digitalizzazione).

Le apparecchiature

Alcune apparecchiature sono già in funzione, mentre altre saranno installate e collaudate nelle prossime settimane nelle strutture del Santissima Annunziata e Moscati a Taranto, e di Grottaglie, Martina Franca, Castellaneta, Massafra e Manduria. Si tratta di otto tomografi computerizzati 128 strati per una spesa di 4,2 milioni di euro. 
Arriveranno anche tre tomografi a risonanza magnetica, per 2,7 milioni di euro, (Santissima Annunziata, Moscati e Martina Franca). L’apparecchiatura è caratterizzata da una elevata qualità delle immagini e velocità di esecuzione degli esami. 
Le macchine di ultima generazione attenuano gli artefatti dati dal movimento naturale dell’organismo umano limitando il rischio di dover ripetere una sequenza d’esame. L’assenza di radiazioni ionizzanti, inoltre, la rende particolarmente adatta anche per la ripetizione di esami a breve distanza di tempo). L’ammodernamento e potenziamento tecnologico ha richiesto un ingente sforzo economico e organizzativo ed è stato possibile, negli anni, attraverso tre linee di finanziamento: 70 milioni di euro sono stati stanziati con il decreto legge n 243/2016 “Interventi Urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno” per le strutture pubbliche di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola; oltre 3 milioni sono arrivati dai Fondi Fesr 2014-2020 con delibera regionale n. 1425/2021, oltre ai 26 finanziati dal Pnrr destinati al parco tecnologico e digitale ospedaliero (delibera regionale 763/2022).

I 70 milioni di euro stanziati nel 2016 ma disponibili successivamente, sono stati impegnati per l’acquisizione e la messa in funzione di una tomoterapia, una Tac per applicazioni in radioterapia oncologica, una Tac 128 slice, due PET/TAC, un gamma camera SPECT, 4 ecografi, un sistema di diagnostica telecomandata, due acceleratori lineari ad alta energia, tre mammografi, una brachiterapia, un microscopio esoscopio 3D 4K per la neurochirurgia (Asl Taranto è la prima azienda sanitaria in Puglia a esserne dotata e tra le poche in Italia), tre colonne laparoscopiche 3D Full Hd per la sala operatoria e altrettante per endoscopia digestiva e il robot Da Vinci.

I fondi Fesr, invece, prevedono 2 milioni di euro per apparecchiature e attrezzature per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, malattie gastrointestinali e per la prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Ulteriori 1,3 milioni sono invece destinati al processo integrato di screening, diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie corneali e delle malattie rare nei presidi territoriali. 

Le dichiarazioni


«Le nuove tecnologie permettono di garantire diagnosi precise e buone cure ed è fondamentale rimanere al passo con i tempi, sostituendo macchinari obsoleti e aggiornandosi sulle nuove attrezzature disponibili. In questo modo possiamo così ridurre la mobilità passiva, quei viaggi della speranza che costano tempo, fatica e denaro alle famiglie», ha affermato il direttore generale Gregorio Colacicco, che si è soffermato infine anche sul rafforzamento della rete assistenziale territoriale. «Abbiamo progettato 17 case di comunità - ha aggiunto -, 5 ospedali di comunità, e poi ci sono le Centrali operative territoriali per circa 50 milioni di euro di investimenti». 

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