Pesca “miracolosa”, il “pesce Fieto” catturato nel nostro mare: «Ho capito subito di aver preso una creatura strana»

Lo scorso anno, nello stesso punto, pescò il Re delle Aringhe: era lungo due metri e della inequivocabile specie Regalecus glesne

Pesca “miracolosa”, il “pesce Fieto” catturato nel nostro mare: «Ho capito subito di aver preso una creatura strana»
​Pesca “miracolosa”, il “pesce Fieto” catturato nel nostro mare: «Ho capito subito di aver preso una creatura strana»
di Raffaele CONTE
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Giovedì 6 Luglio 2023, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 18:47

Gli strani incontri di pesca nel Mar Jonio, tra Metaponto e Marina di Ginosa. Protagonista è ancora Giandomenico Capodiferro, laertino appassionato del mare e con l’hobby della pesca. Lo scorso anno, allo stesso punto, pescò il Re delle Aringhe: era lungo due metri e della inequivocabile specie Regalecus glesne. Pesce Remo, in sostanza. 
L’altro giorno, invece, all’esca della sua canna ha abboccato uno Stromateus fiatola, volgarmente chiamato Fieto. Spiega Capodiferro: «Nel ritaglio di tempo settimanale che dedico alla pesca, mi sono imbattuto in un pesce non usualmente frequente nei mari italiani. Man mano che tiravo la lenza osservavo venir su un bel pesciotto; pensavo fosse un’orata. Una volta fuori dall’acqua mi sono reso conto di aver portato in superfice una creatura strana. Ho prontamente inviato la foto ad amici ed esperti pescatori. Dopo la descrizione fatta loro, mi hanno informato che si trattava di un giovane Fieto della specie pelagica».

Di cosa si tratta

È diffusa dal Golfo di Biscaglia fino al Capo di Buona Speranza. Poi, da sud del golfo di Guascogna all’Africa tropicale (Atlantico centro-orientale). Va detto che il Fieto è privo di reale interesse commerciale. Sui mercati, saltuariamente, viene perlopiù commercializzato fresco. 
Tuttavia, le sue carni sono variamente apprezzate, considerate anche buone. Il pesce in specie ha corpo ovaliforme e alto, compresso lateralmente, più allungato negli adulti, con profili dorsale e ventrale arcuati. La testa piccola con profilo tondeggiante e muso corto arrotondato. Gli occhi sono alquanto piccoli. Non ha vescica natatoria. 
La bocca è piccola e tagliata obliquamente. I denti, minuti e conici, in entrambe le mascelle sono disposti in una sola fila e sui bordi.

Ha una sola pinna dorsale. La colorazione nella parte dorsale è grigio piombo con riflessi azzurro-verdastri; sui lati va schiarendosi fino a biancastro nella parte ventrale. Macchie e strisce dorate sono presenti sul corpo. I lati della testa sono dorati, come pure l’iride. 

Negli stadi giovanili il Fieto ha una colorazione diversa: fondo giallastro, punteggiato di bruno, con fasce verticali scure. Taglia massima, 55 centimetri. In estate si avvicina alla costa. La riproduzione avviene in primavera-estate. I giovani, in piccoli branchi, seguono le meduse delle specie Rhizostoma pulmo e Cotylorhiza tubercolata. Si nutre di organismi planctonici, comprese meduse, appunto, e altri celenterati. Di certo, su quest’altro ‘incontro’ marino di Capodiferro ne consegue una considerazione: il clima cambia e il mare pure.

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