Ora c’è anche il progetto. Il concorso per il recupero di Palazzo Frisini, che diventerà la residenza universitaria più grande di Taranto, ha un vincitore. Ad aggiudicarsi il primo posto, e una somma di 60mila euro, è stato un gruppo coordinato dall’architetto Vincenzo Corvino di Napoli (composto anche da ingegneri, archeologi, restauratori e geologi, pugliesi e non).
La descrizione
La proposta progettuale mira a tenere insieme, in un unico contenitore, l’offerta di una residenza universitaria e nuovi servizi aperti alla città. Palazzo Frisini accoglierà gli studenti e sarà in grado di integrare la comunità locale, contribuendo alla vita sociale e culturale del quartiere. Tre i principali temi del progetto di rigenerazione: accumulare un programma denso e da costruire nel tempo; ricomporre il registro originario dell’edificio; rendere disponibili a un uso pubblico e collettivo le aree esterne.
Nella prima fase del progetto si procederà alla rigenerazione di Palazzo Frisini, nella seconda all’acquisizione della nuova area e nella terza alla realizzazione di strutture aggiuntive nello spazio del cortile. Particolare cura verrà dedicata alla messa in sicurezza e al restauro con materiali ecologicamente compatibili, al recupero delle acque meteoriche e all’efficientamento energetico. Il progetto prevede camere singole e doppie, anche soppalcate, dotate di servizi e di area di preparazione e consumazione pasti. Gli spazi di “soglia tra città e studentato”, con la riqualificazione dei marciapiedi di via Mazzini, e la conferma di tutti gli accessi attualmente presenti nell’edificio (peraltro caratterizzandone ciascuno con la propria identità), salvaguarderanno il rapporto con il contesto urbano.
L’identità storica e architettonica di Palazzo Frisini sarà garantita dall’impostazione dettagliata del progetto di restauro, che si articola in un complesso di interventi per la conservazione dell’edificio nel rispetto della sua storia costruttiva. Il costo stimato per la ristrutturazione di Palazzo Frisini è di 6,3 milioni di euro. L’edificio di circa 4mila metri quadri, suddivisi su tre livelli, è in stato di totale abbandono (è di proprietà della Provincia di Taranto).
Il concorso, nato con il protocollo “Puglia regione universitaria: studiare e vivere in città accoglienti e sostenibili”, stipulato tra Regione, Adisu, Asset, atenei e città universitarie, ha fatto registrare un grande fermento di professionisti di tutta Italia: l’obiettivo era di ripensare il profilo di un immobile dall’alto valore storico e artistico, trasformandolo da “detrattore” in “attrattore”, in grado di richiamare nuovi flussi. Nel contempo la volontà è di attivare un “circolo rigenerativo virtuoso” che possa rivitalizzare lo sviluppo socioeconomico locale, coniugando il diritto allo studio attraverso il rapporto tra sistema universitario e sistema urbano. Si tratta di un’aggiudicazione provvisoria nelle more della verifica dei requisiti dei vincitori, a valle della quale sarà possibile procedere al perfezionamento degli elaborati per la candidatura al V bando della legge 338/2000.
La concretezza del progetto, il rispetto per il complesso originale di Palazzo Frisini, la ricerca di un rapporto forte con la città (attraverso i servizi collocati intorno all’edificio) e l’interesse per la transizione ecologica sono tutti elementi che hanno convinto la commissione giudicatrice ad assegnare il primo posto al progetto che coinvolge anche gli architetti Rocco Cerino (Taranto), Cosima Lorusso (Leporano), Vittoria Cerino (Roma); l’archeologo Severino Dell’Aglio (Palagiano), il geologo Mario Alfino (Bari), l’ingegnere Cesare Ferrone (Casoria) e il restauratore Maria Rosaria Vigorito (Napoli).