Nuova compagnia si affaccia nel porto di Taranto. Movimentati i primi mille container e arriva una seconda nave

La Messina ha fatto scalo a Taranto
La Messina ha fatto scalo a Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 24 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:34

La compagnia di navigazione Ignazio Messina, italiana, fa rotta sul porto di Taranto.

Con quartier generale a Genova, è partecipata al 49 per cento da Msc. Per ora è solo un approccio temporaneo con due navi, di cui una già arrivata e partita, e si vedrà se si riesce a costruire qualcosa di più duraturo, considerato che il porto ha la forte esigenza di rilanciare i traffici e che dal terminalista Yilport, che ha in concessione il molo polisettoriale, sinora non sono arrivate le risposte attese. Sia come movimentazione di container che come occupati. 

Le prime due navi

La prima nave di Messina è partita da Taranto nella mattinata di venerdì dopo aver effettuato circa mille movimenti di container. La seconda arriva invece il 27 dicembre, alle 16, e viene a caricare i container pieni sbarcati dalla prima nave. Quest’ultima si chiama As Cypria, veniva dal Mar Rosso, ha scalato Misurata, ha poi toccato Taranto e adesso dovrebbe essere in navigazione verso la Spagna. Oltre ai container pieni, ha sbarcato anche quelli vuoti per fare stoccaggio nel porto. L’unità in arrivo è invece la Jolly Palladio, è una ro-ro container carrier e viene da Gedda. 


L’esordio della compagnia Messina non è però avvenuto questo fine settimana. Era già venuta un mese fa per prelevare i container vuoti (circa 400) della compagnia Kalipso che, a cause di vicissitudini societarie, è praticamente saltata, ha venduto quanto aveva a Taranto ed ha ancora sotto sequestro una nave al molo polisettoriale su istanza dei creditori. A bordo c’è l’equipaggio che è però dell’armatore, in quanto la Kalipso aveva le navi a nolo. Nel porto la Kalipso non ha lavorato nemmeno un anno. Il suo arrivo fu infatti annunciato a gennaio scorso da Yilport ai sindacati dei portuali e venne presentato come “nuovo operatore feeder che effettuerà carico e scarico di container collegando porti hub e porti di distribuzione”. Prima che Yilport ne annunciasse l’arrivo e successivamente, la Kalipso fece venire a Taranto due navi, la Julius e la Highway, che movimentarono circa 600 container ciascuna. La linea che scalava Taranto era la Marco Polo Westbound. Una rotta che toccava Cina, Bangladesh e Mediterraneo e quindi i porti di Taicang, Ningbo, Dachan by (Shenzen), Chittagong, Taranto, Salerno, Civitavecchia, La Spezia, Sagunto, Ravenna, Venezia e Bari.

Ora, dunque, c’è Messina.

Le dichiarazioni


«L’auspicio di tutti è che questa presenza possa consolidarsi», dichiara a Quotidiano Giuseppe Melucci, raccomandatario marittimo, presidente di Raccomar Taranto e amministratore unico della società M-Log, che opera come agenzia per Messina. Circa la continuità del traffico da parte del nuovo operatore, va detto che a ottobre ci fu un altro gruppo che, in alternativa a Bari, spostò le sue navi su Taranto, ma ha effettuato solo tre approdi e poi è tornato a Bari. «La compagnia Messina è seria, ha management italiano e sembra avere intenzioni più solide - commenta Melucci -. Adesso speriamo cominci un’operazione commerciale, coinvolgendo spedizionieri, trasportatori e doganalisti, per acquisire il carico, dare valore aggiunto agli approdi e muovere tutta una catena». Il punto, quindi, è vedere che tipo di offerta può assicurare Taranto. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: «È in atto una crisi nel Mar Rosso - spiega Melucci -, dove hanno bombardato proprio una nave di Messina». Si tratta della Palatium III di proprietà di Msc e noleggiata da Messina. Nei giorni scorsi la Palatium III era in navigazione nello stretto di Bab el-Mandeb, diretta a Jeddah in Arabia Saudita, quando è scoppiato un incendio a bordo, provocato dal lancio di missili da parte del gruppo ribelle yemenita Houti. Hanno preso fuoco tre container che erano in coperta ma non ci sono stati feriti tra l’equipaggio. Tuttavia, c’è un allarme sull’area «e il problema che si pone - rileva Melucci - è capire quale rotazione far fare adesso alle navi. Maersk, Cma, Msc stanno decidendo di far transitare le loro unità attraverso il capo di Buona Speranza. Da vedere se questa situazione potrà in qualche modo avvantaggiare Taranto» 

Il contesto locale


Dal contesto internazionale a quello locale. Nel porto, per la vertenza Yilport, c’é lo stato di agitazione delle maestranze e questo, a quanto pare, starebbe determinando ripercussioni, nel senso che ci sarebbe un’operatività limitata (come orario di lavoro) dello scalo. Si porta, ad esempio, quanto accaduto proprio con la nave As Cypria che giovedì sera aveva ancora 27 movimenti prima di finire ed ha dovuto attendere che arrivassero le 7 di venerdì per completare le operazioni e ripartire. La Ignazio Messina, si legge sul sito della società, dispone di una flotta di 21 navi tra navi di proprietà e a noleggio, di cui la maggior parte sono di tipo ro/ro, per una capacità totale di 40.200 teu.  

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